AZIENDE E PRODOTTI

PROSECCO SUPERIORE: TUTTI I NUMERI
A un anno dal riconoscimento a Docg, il Conegliano Valdobbiadene si conferma in ascesa soprattutto nel mercato internazionale. E il case history si confronta con lo Champagne.

E’ il vino che in questi anni ha creato un vero e proprio fenomeno di successo. Il Conegliano Valdobbiadene, il volto superiore del Prosecco, dal 2009 Docg, presenterà tutti gli ultimi dati l’11 dicembre a Pieve di Soligo (TV). Grazie all’indagine del Centro Studi del Distretto Conegliano Valdobbiadene sarà anche quest’anno analizzato il trend della denominazione, che si conferma in crescita anche alla luce dei cambiamenti introdotti con la Docg e nonostante una crisi strutturale del mondo del vino. In particolare, l’indagine evidenzia una forte ascesa dell’export a dimostrazione che questo vino, sempre più, sta divenendo un ambasciatore dello stile italiano nel mondo, capace di competere persino con le grandi denominazioni internazionali.
Durante l’evento, infatti, sarà analizzato il panorama spumantistico mondiale e verrà proposto un focus sulle performance del Conegliano Valdobbiadene e quelle delle bollicine di eccellenza.
Durante l’incontro interverranno, accanto al Presidente del Consorzio di Tutela Franco Adami e al Direttore Giancarlo Vettorello, Vasco Boatto, responsabile del Centro Studi, Paolo Anselmi, Vice Presidente di GFK Eurisko, Eugenio Pomarici, docente dell’Università Federico II di Napoli, Giancarlo Gramatica, Sales & Planning Director di Iri Infoscan.
All’incontro, aperto ai produttori, giornalisti e operatori del trade, si parlerà di dati economici e di trend di mercato, grazie all’analisi degli ultimi sette anni condotta dal Centro Studi ma anche di come l’area storica di Conegliano Valdobbiadene potrà esaltare sempre più il valore differenziale del Superiore, garantendo così la giusta remunerazione alla viticoltura di collina, che in questi secoli ha mantenuto un ambiente straordinario tanto da renderlo oggi oggetto del progetto per il riconoscimento a Patrimonio Unesco.
Il successo del Conegliano Valdobbiadene è, infatti, dovuto a due elementi: la capacità imprenditoriale delle aziende, che hanno saputo penetrare i mercati internazionali, e la forte identità, che ha mantenuto questo vino fortemente radicato al territorio. “La denominazione è un valore di squadra, dato dalla somma del lavoro di tutti i produttori. – Afferma il Presidente del Consorzio di Tutela Franco Adami. - Grazie al Centro Studi, da sette anni, questa ricchezza è ancora più grande perché viene gestita in modo razionale e con strategie di medio e lungo periodo. Oggi la sfida non è tanto l’incremento delle vendite ma dare sempre maggiore valore alla viticoltura eroica che caratterizza Conegliano Valdobbiadene. Il territorio è il vero elemento differenziale e in questa direzione va la scelta di introdurre le Rive, vini prodotti con uve provenienti dalla singola località, che viene riportata in etichetta. In questo modo avremo una nuova opportunità per comunicare il valore della nostra terra”.
Il Centro Studi è una struttura unica nel panorama nazionale perché unisce il pensiero degli imprenditori, attraverso il gruppo di lavoro in rappresentanza di tutte le categorie, e quello degli esperti di economia, grazie alla presenza dell’Università degli Studi di Padova. Esso permette conoscere meglio la propria identità e di definire le strategie collettive. Grazie anche a questo approccio, la denominazione in questi anni ha registrato una continua ascesa, attestandosi su 60.840.000 bottiglie, di cui 51.656.000 spumante, e un giro d’affari di 380.000.000 di euro.
Come le precedenti edizioni i dati sono stati raccolti ed elaborati dal Centro Studi Distretto Conegliano Valdobbiadene, struttura sostenuta da Regione Veneto, Camera di Commercio di Treviso e autofinanziata dai produttori del Consorzio di Tutela Conegliano Valdobbiadene.

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