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AZIENDE
E PRODOTTI
“Prisecco”. Forse cercavi Prosecco?
Manzato: uno scandalo internazionale.
L’Europa intervenga
Quanto è genuino e oggettivo Google. Se nella ricerca scrivi “Prisecco”,
lui avverte l’assonanza e per prima cosa ti dice: “Forse cercavi:
Prosecco”. Poi però, obbediente, ti propone per “Prisecco”
11.500 risultati. Scopri così che in Germania con questo nome è
venduto un “vino” frizzante analcolico nelle versioni rosso,
bianco e rosè.
“Se qualcuno volesse sostenere che Prisecco non è confondibile
con Prosecco, nella sua illuminata ingenuità Google sostiene il
contrario. Il Prisecco però – ha affermato l’assessore
all’agricoltura del veneto Franco Manzato – può essere
un inganno bello e buono per consumatori non smaliziati o che poco addentro
alla cultura del vino. Come Regione sosterremo ogni iniziativa possibile
per evitare che ci si possa confondere per questa assurda assonanza con
un prodotto che nulla ha a che vedere con il nostro Prosecco DOC e con
il Prosecco Superiore DOCG. E’ ora che all’estero la smettano
di lucrare sui buoni nomi delle produzioni venete, propinando beveroni
“similari” che creano solo illusioni nella clientela e un
danno ai nostri produttori, che si spaccano la schiena per offrire al
mondo un vino con i controfiocchi”.
“Sono certo – ha aggiunto Manzato – che le organizzazioni
interessate faranno sentire la loro voce: pochi mesi fa per il “Rosecco”,
che almeno era vino, c’è stata una levata di scudi encomiabile.
Su una questione del genere l’Europa dovrebbe intervenire con estrema
decisione, per il bene di tutti i produttori del vecchio continente, evitando
che ci si possa appigliare a cavilli. Per molto meno noi abbiamo dovuto
rinunciare al “Tocai”. Anche di fronte a cosiddette preregistrazioni,
ricordo che storicamente il nome “Prosecco” era sicuramente
preesistente e le imitazioni del nome sono usurpazioni non certo casuali,
ma premeditate: è un falso “made in Veneto”, il cui
nome evoca un prodotto di altissima qualità, che a causa di questi
“taroccamenti” rischia un danno enorme.
“Per quanto ci riguarda come Regione intendiamo valutare se esistono
gli estremi di un danno, in relazione a possibili effetti negativi sulle
campagne di valorizzazione dell’autentico e unico vino Prosecco
nei Paesi terzi, finanziate peraltro con fondi europei. Chiedo anche al
ministro Giancarlo Galan di intervenire personalmente su questo che definisco
uno scandalo internazionale: la libertà di commercio è una
cosa, l’equivoco ricercato un’altra, perché è
foriero di fregature per i consumatori, dei quali cercheremo di sostenere
eventuali inziative, e non solo da noi”.
Ufficio Stampa Regione
Veneto
Sebastiano.Carron@regione.veneto.it
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