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La Pizza napoletana Stg rischia di scomparire nel 2017
La Commissione europea ha approvato una proposta che prevede di sopprimere
quelle "Stg" che non hanno protetto il loro nome, come la Pizza
napoletana, ma solo la ricetta. Rosario Lopa, esponente della Consulta
nazionale dell’Agricoltura: «Allarme ingiustificato, deciderà
il Parlamento europeo»
La pizza napoletana, che solo nel 2009 ha ottenuto
dall'Ue il riconoscimento europeo di Specialità tradizionale garantita
(Stg), rischia di avere vita breve. La Commissione europea ha approvato
una proposta che prevede di sopprimere quelle "Stg" che non
hanno protetto il loro nome, come appunto la "Pizza Napoletana",
ma solo la ricetta. Se il Consiglio Ue accoglierà la norma, la
Pizza Napoletana Stg potrebbe sopravvivere al massimo fino al 2017.
Per salvare il marchio Sgt, l'Italia dovrebbe presentare una nuova domanda
di Registrazione all'Ue con l'aggiunta di un termine all'attuale denominazione:
ad esempio “Pizza Napoletana Verace” o “Pizza Napoletana
Tradizionale”.
Non è però ancora detta l'ultima parola. Il dibattito nell'Ue
iniziato oggi, lunedì 13 dicembre, al Consiglio dei ministri dell'agricoltura
impiegherà mesi prima di concludersi. Inoltre la proposta dovrà
fare i conti con il parere dell'Europarlamento. Tuttavia, se si esclude
il caso della "Pizza Napoletana Stg", il "pacchetto qualità"
voluto con forza dal commissario Ciolos, rappresenta un passo in avanti
per «garantire la qualità ai consumatore ed un prezzo equo
ai produttori». Nel documento infatti, il regime delle Dop e Igp
viene semplificato, i tempi d'attesa per le domande di registrazione dimezzati,
e previsto un fondo Ue per la protezione del logo in sede giudiziaria.
Per alcuni però c'è ancora molto lavoro da fare. Così
l'Associazione italiana dei Consorzi per Dop e Igp, «rileva l'assenza
- considerata fondamentale - legata alla possibilità di regolamentare
i volumi produzione», anche se riconosce che Bruxelles dà
un nuovo imput al loro ruolo. Ciolos riconosce che la proposta «è
solo il primo passo che sarà seguito da altre iniziative».
Per Rosario Lopa esponente della Consulta nazionale dell’Agricoltura
e già presidente del Comitato per la tutela e valorizzazione della
Pizza Napoletana questo è stato solo un procurato allarme ingiustificato,
quello sbandierato in questi giorni dalle colonne di alcuni quotidiani,
in cui si paventava la cancellazione del riconoscimento di qualità
alla pizza napoletana, niente di più ingiustificato. Le cose stanno
diversamente, ci ha tenuto a precisare Lopa. Il giorno 10 dicembre la
Commissione europea si è riunita per presentare il nuovo pacchetto
di norme sulla qualità, per rimodulare il regolamento 510 sull’attribuzione
dei marchi di qualità e l’etichettatura dei prodotti agricoli.
Dunque la presentazione non significa che il pacchetto sia già
norma anzi, non solo deve essere ancora vagliato, ma in più ora
a decidere non potrà essere solo la Commissione ma in accordo congiunto
con il Parlamento europeo. «In più - continua l’esponente
dell’Agricoltura - tra le varie proposte che riguardano i prodotti
Stg come la pizza napoletana, oltre a pensare di rimodulare eventualmente
la dicitura, ci sarebbe l’alternativa di legare l’acronimo
ad uno o più prodotti Dop, e in questo caso la decisione andrebbe
decisamente a nostro favore in quanto tra le Dop, nel disciplinare di
produzione, spicca tra gli altri la Mozzarella di Bufala Campana. Del
resto pensare ad una totale abolizione degli Stg, mi sembra improponibile
e svantaggioso per molti paesi Ue, tra cui la Polonia, che scomparirebbe
dalla commissione in quanto produttrice esclusivamente di prodotti Stg».
«Il disciplinare di produzione del marchio Stg della pizza napoletana,
aveva proprio come novità assoluta, la tutela della ricetta e le
metodiche di preparazione di riflesso la figura dei pizzaiolo, così
come fu approvato nel 2005, con pubblicazione della fase transitoria in
gazzetta ufficiale, della prima stesura fortemente voluto dall’allora
ministro Alemanno. L’unica debolezza, infatti, potrebbe essere la
tutela del nome, ma sarebbe del resto stato impossibile dare l’esclusiva,
visto che la pizza Napoletana si produce in tutto il mondo e nessun paese
avrebbe mai voluto approvare un disciplinare che circoscriveva l’utilizzo
della dicitura solo a Napoli e in Campania ma con le norme approvate in
Commissione Ue e pubblicate nella Gazzetta Ufficiale Europea nel febbraio
2009, chi vorrà aggiungere l’acronimo Stg (specialità
tradizionale garantita) dovrà necessariamente utilizzare le metodiche
di preparazione e la ricetta del disciplinare. Naturalmente sarebbe necessario
che le associazioni di riferimento, quanto prima diano vita all’organismo
consortile di tutela, promozione e valorizzazione per poter controllare
tutte le dinamiche legate al prodotto pizza. Comunque in settimana gli
organismi governativi competenti hanno già convocato le parti per
dare le giuste informazioni e studiare le eventuali iniziative da intraprendere».
(www.italiaatavola.net)
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