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AZIENDE
E PRODOTTI
STRANIERI 3 PIATTI DI PESCE SU 4
Una “carta del pesce” nei ristoranti per distinguere il
prodotto made in Italy
Tre piatti di pesce su quattro che si consumano in Italia sono stranieri,
ma nessuno lo sa. E' la denuncia fatta da Impresa Pesca Coldiretti che
ha lanciato la proposta di una “carta del pesce” nei ristoranti
per tutelare i consumatori e difendere le produzioni Made in Italy dall'import
straniero che mette in ginocchio i pescatori e gli acquacoltori come
gli agricoltori. Basti ricordare che nel giro di due anni il settore ha
perso il 12 per cento della produzione e l’11 per cento dei ricavi,
sulla base degli ultimi dati resi noti dall’ Irepa, l’Istituto
di Ricerche Economiche per la Pesca e l'Acquacoltura. Crescono, invece,
le importazioni dall’estero che nei primi otto mesi del 2010 hanno
fatto segnare un aumento del 2 per cento. I ricavi dei pescatori italiani
sono di appena 1.167 milioni di euro, per una produzione che nel 2009
è stata di 231.109 tonnellate, contro le circa 695.000 tonnellate
importate dall’estero.
E se è vero che per la vendita sul pesce vige l’obbligo dell’etichetta
d’origine, al ristorante invece la provenienza di quanto si porta
in tavola non deve essere indicata. Senza dimenticare che il prodotto
proveniente dall’estero ha meno garanzie rispetto a quello Made
in Italy. Alcuni esempi: le vongole possono anche provenire dalla Turchia,
mentre i gamberetti, che rappresentano quasi la metà del pesce
importato in Italia, sono spesso targati Cina, Argentina o Vietnam, dove
peraltro è permesso un trattamento con antibiotici che in Europa
è vietatissimo in quanto pericoloso per la salute. Da qui la proposta
di Impresa Pesca Coldiretti di lanciare, anche in vista dei pranzi e cenoni
di Natale, una vera e propria “carta del pesce” nei ristoranti,
con l’indicazione di dove è stato pescato quanto si porta
in tavola.
Un’idea sostenuta, in occasione del primo convegno nazionale sull’acquacoltura
italiana - “Una nuova frontiera”, organizzato ad Alghero dall’Associazione
Acquacoltori (ASA) aderente alla Coldiretti, la quale pone come primo
elemento della sua azione quello di lavorare per creare una filiera italiana
dei prodotti dell’acquacoltura in un mercato, quale è quello
dei prodotti ittici in Italia, ancora poco trasparente e di difficile
comprensione per i consumatori. Secondo Mauro Manca, presidente della
Asa, “di particolare importanza è il ruolo della ristorazione
che, forte di un dato statistico che attesta nel 75 per cento circa il
consumo extra domestico di prodotti ittici, deve garantire anch’essa
un livello accettabile di trasparenza nei confronti del consumatore, in
modo da favorire ancora una volta la scelta consapevole di un prodotto
italiano, rispetto ad uno di provenienza estera, elemento a oggi non garantito
nella maggioranza dei casi”.
“Con tre piatti di pesce su quattro che vengono dall’estero
all’insaputa dei consumatori occorre mettere in campo delle iniziative
capaci di riportare sulle tavole il prodotto Made in Italy che è
sicuramente più sano e gustoso degli ormai onnipresenti gamberetti
asiatici o del famigerato pangasio - spiega Tonino Giardini, imprenditore
marchigiano e presidente di Impresa p esca Coldiretti -. Una battaglia
nella quale occorre coinvolgere tutti i settori, a partire da quello della
ristorazione, lanciando ad esempio dei menu con l’indicazione geografica
d’origine del pesce proposto, ma occorre anche agire a livello di
cultura del consumo”.
Il settore della pesca vede impegnate 13.300 imbarcazioni, mentre la top-ten
delle produzioni è guidata dalle acciughe (54.312 tonnellate),
seguite da vongole, sardine, naselli, gamberi bianchi, seppie, pannocchie,
triglie, pesce spada e sugarelli. La classifica delle produzioni per volume
di fatturato vede invece primeggiare il nasello (90,5 milioni di euro),
davanti ad acciughe, seppie, gamberi bianchi, scampi, pesce spada, gamberi
rossi, vongole, pannocchie e sogliole. (www.coldiretti.it)
L’IMPORT DI PESCE DALL’ESTERO
NEI PRIMI OTTO MESI DEL 2010
459.326 tonnellate (+2 per cento)
Fonte: Elaborazione Impresapesca Coldiretti su dati Istat
I PESCI PIU’ IMPORTATI DALL’ESTERO |
Specie |
% su totale import |
1 Gamberetti |
44 % |
2 Salmoni |
16 % |
3 Seppie |
15 % |
4 Altri |
25 % |
Fonte: Elaborazione Impresapesca Coldiretti su dati
Istat |
LA TOP TEN DELLA PRODUZIONE DI PESCE ITALIANO
PER SPECIE |
Specie |
Tonnellate |
1 Acciughe |
54.312 |
2 Vongole |
17.328 |
3 Sardine |
15.276 |
4 Nasello |
12.038 |
5 Gamberi bianchi |
9.554 |
6 Seppie |
9.521 |
7 Pannocchie |
6.46 |
8 Triglie |
6.085 |
9 Pesce spada |
5.120 |
10 Sugarello |
4.218 |
Fonte: Elaborazione Impresapesca Coldiretti su dati
Istat |
LA TOP TEN DELLA PRODUZIONE DI PESCE ITALIANO
PER VALORE |
Specie |
Ricavi in euro |
1 Nasello |
90.557.000 |
2 Acciughe |
87.612.000 |
3 Seppia |
75.234.000 |
4 Gamberi bianchi |
69.898.000 |
5 Scampi |
68.181.000 |
6 Pesce spada |
61.276.000 |
7 Gamberi rossi |
55.924.000 |
8 Vongole |
51.795.000 |
9 Pannocchie |
39.748.000 |
10 Sogliola |
34.544.000 |
Fonte: Elaborazione Impresapesca Coldiretti su dati
Irepa, Istat |
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