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SALUTE
E BENESSERE
Riconosciuta da Bruxelles la Dop peperone di Pontecorvo
La polpa è sottile, il sapore
dolce, la cuticola più sottile rispetto ad altri prodotti corrispondenti
allo stesso genere merceologico. Le caratteristiche che lo rendono unico
sono l’elevata sapidità e la sua migliore digeribilità
associata ad una buccia sottile.
La Commissione
europea ha riconosciuto la Dop peperone di Pontecorvo, con l’iscrizione
nel registro delle denominazioni d’origine protette e delle indicazioni
geografiche protette.
Il peperone di Pontecorvo è prodotto in provincia di Frosinone,
nel comune di Pontecorvo e in parte dei comuni di Esperia, S. Giorgio
a Liri, Pignataro Interamna, Villa S. Lucia, Piedimonte S. Germano, Aquino,
Castrocielo, Roccasecca e San Giovanni Incarico.
La polpa è sottile, il sapore dolce, la cuticola più sottile
rispetto ad altri prodotti corrispondenti allo stesso genere merceologico.
Le caratteristiche che lo rendono unico sono l’elevata sapidità
e la sua migliore digeribilità associata ad una buccia sottile.
I terreni sui quali viene coltivato il Peperone di Pontecorvo sono molto
fertili, particolarmente ricchi di elementi nutritivi e permettono, in
combinazione con le caratteristiche di piovosità della zona geografica,
la coltivazione di un prodotto con una elevata sapidità. Ai fattori
naturali si associa il contributo offerto dal lavoro degli operatori del
luogo che hanno saputo selezionare di anno in anno le migliori bacche
locali, producendo giovani piantine in semenzai accuratamente preparati
e scegliendo per queste le cure colturali più adatte.
Le origini storiche del Peperone di Pontecorvo risalgono al 1830, quando
il principato di Pontecorvo ricadeva nel dominio della Santa Sede: se
ne ritrova traccia in un opuscolo in cui si riporta tra le colture orticole,
la produzione di peperone di Pontecorvo. La nascita del Consorzio agrario,
nel maggio del 1889 ha definitivamente dato un efficace contributo alla
coltivazione del peperone che negli anni successivi è sensibilmente
aumentata fino a diventare una delle risorse principali della zona. (www.aiol.it)
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