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AZIENDE
E PRODOTTI
Gli Italiani preferiscono il pane artigianale
Per SWG 9 Italiani su 10 lo vogliono artigianale. Meglio panificio,
ma l’acquisto è spesso represso dai ritmi quotidiani. Vendita
online, consegne a domicilio e multifunzionalità per i forni del
futuro
Cresce la voglia di pane fresco artigianale
ma diminuiscono i consumi e aumenta la concorrenza nei luoghi d’acquisto.
È questo il quadro che emerge dall’indagine Swg sui consumi
del pane realizzata per la Federazione italiana panificatori e presentata
al Siab, la fiera internazionale dell’arte bianca in corso a Veronafiere.
L’indagine rivela come gli italiani siano più che mai affezionati
al panificio tradizionale (solo il 7% lo considera un negozio come un
altro) e al gusto del pane fresco (9 su 10 lo preferiscono al conservato),
ma che queste non siano discriminanti così fondamentali all’atto
dell’acquisto. Se nel confronto con la Gdo, infatti, il panificio
artigianale stravince nella sfida della qualità e del gusto, la
grande distribuzione si impone sul piano della comodità, che tradotta
in tempi moderni significa risparmio di tempo, grazie alla possibilità
di acquistare contemporaneamente diverse tipologie di beni.
In termini numerici questa tendenza che favorisce la ‘valenza funzionale’
della Gdo – considerata dai consumatori ‘una scelta di ripiego/emergenziale
che non soddisfa pienamente le attese’ - si è tradotta in
una significativa erosione della quota di mercato dei panifici, peraltro
in parziale recupero rispetto al 2008. Un senso di frustrazione degli
italiani a tavola - rilevato di recente anche dall’indagine Censis/Coldiretti
- cui si aggiunge l’ondata dietista contro i carboidrati, che ha
determinato una contrazione generale dell’acquisto del pane (-12%
negli ultimi 2 anni), per i panificatori italiani riuniti a Verona è
giunto il momento di cambiare approccio sul mercato. “Non possiamo
rimanere sincronizzati con i modelli di vendita di un tempo – ha
detto il presidente della Federazione, Luca Vecchiato – quando avevamo
il monopolio del mercato. Ora la situazione è cambiata: c’è
bisogno di rinnovare per non sparire”. Ed è proprio alla
voce innovazione – rileva il campione rappresentativo di Swg nella
sezione rivolta agli attori del comparto - che si confronta il futuro
dei fornai italiani. Se per la vecchia generazione la qualità è
ancora lo strumento su cui puntare per il rilancio del pane artigianale,
tra i giovani panificatori si fa strada un’idea multifunzionale
del forno moderno. Innovazione tecnologica con prodotti diversificati,
ancor più salutari o made in Italy a km 0, reti online per l’acquisto,
vendite a domicilio dei 400 tipi di pane italiano, panifici-food oriented
aperti h24 per la colazione, il pranzo, l’aperitivo o il dopocena,
sono le leve per un futuro che si gioca.
Secondo l’indagine tracciata da Swg per Fippa, quella del pane (artigianale
e industriale) è un’abitudine di consumo soprattutto quotidiana:
il 72% degli italiani lo mangia ogni giorno, l’11% 3 o 4 volte a
settimana, il 10% 5 o 6 volte, per una media di 6 volte a settimana. Diminuiscono
lo scontrino medio familiare (2,14 euro odierni contro i 2,20 euro del
2008), la quantità per acquisto (400,5 gr - pari a100 grammi a
persona - contro i 446,5 gr del 2008) e di conseguenza gli acquisti medi
settimanali per famiglia (2,01 kg contro i 2,28 del 2008) mentre rimane
sostanzialmente stabile la frequenza di acquisto (5 volte a settimana).
Per contatto:
Intercom – Ufficio stampa Fippa
Ilaria Koeppen 347.7368769 – koeppen@agenziaintercom.it
Simone Velasco 339.5818511 – velasco@agenziaintercom.it
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