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AZIENDE
E PRODOTTI
ASSICA: nuova Presidente e produzione in crescita
L’Assemblea
annuale di ASS.I.CA - Associazione Industriali delle Carni aderente a
Confindustria - che si è svolta il 25 giugno a Pavia, ha eletto
per acclamazione Lisa Ferrarini come nuovo Presidente. E’ la prima
volta dalla sua fondazione che l’Associazione è guidata da
una donna. La nuova Presidente guiderà circa 180 aziende italiane
che raggruppano i marchi più prestigiosi della salumeria italiana.
E intanto aumenta la produzione dei salumi italiani grazie alla domanda
interna e alla vivace ripresa dell’export. Fatturato dei salumi:
7.601 milioni di Euro
Un 2009 tutto sommato positivo, quello del mondo dei salumi. È
tornata a crescere nel 2009, la produzione di salumi (compresa la bresaola).
Nel complesso dei dodici mesi, infatti, la produzione è salita
a quota 1,174 milioni di tonnellate (+0,5%). Un aumento questo che, a
differenza di quanto avvenuto nel 2008, ha potuto beneficiare dell’apporto
fornito sia dalla domanda interna (+0,3%), sia da quella estera caratterizzata
da una dinamica più vivace (+3,6% in quantità e +3,3% in
valore).
Grazie al favorevole andamento della produzione è risultato in
modesto aumento anche il fatturato dei salumi arrivato a 7.601 milioni
di euro (+0,3%). Penalizzanti per il fatturato sono risultati, invece,
i prezzi medi dei prodotti scesi dello 0,2%.
“Il settore spinto dalla esigenza di offrire prodotti sempre più
di qualità a prezzi accessibili, ha proseguito nello sforzo di
migliorare la produttività, per ottenere i margini di remunerazione
propri di un’attività industriale solida, efficace e tale
da guardare con fiducia alle sfide del futuro. Uno sforzo, questo, premiato
solo in parte dal recupero redditività, risalita marginalmente
dai bassi livelli dell’anno precedente e ancora non soddisfacente”
ha affermato Lisa Ferrarini, neo Presidente di Assica.
Con riferimento ai singoli salumi, prosciutto crudo e cotto hanno confermato
la loro posizione di prodotti leader del settore, rappresentando insieme
il 47,4% in quantità e il 50,6% in valore. Tuttavia, nel 2009 i
due prodotti hanno avuto un andamento produttivo difforme rispetto all’anno
precedente: leggermente negativo per i prosciutti cotti (-0,6% pari a
275.800 tonn.); appena positivo per i prosciutti crudi (+0,2% pari a 280.600
tonn.). Analogo il trend per il valore: il prosciutto crudo ha presentato
un contenuto miglioramento (+0,2% pari a 2.015 milioni di euro) esclusivamente
dovuto all’aumento della produzione; il prosciutto cotto ha evidenziato
una modesta flessione (-0,5% pari a 1.830 milioni di euro) dovuta essenzialmente
alle minori quantità immesse nel mercato. In crescita, significativa
la produzione della mortadella, salita a circa 174 mila tonn. (+1,2%)
per un valore pari a 670 milioni di euro (+1,1%). Decisamente buono il
2009 per i würstel, che hanno registrato un aumento del 2,6% sia
in quantità (63.900 tonn.) sia in valore (228 milioni di euro).
In buona crescita è risultata anche la produzione di pancetta (+1,1%
per 53.000 tonn.), mentre appena un po’ più dinamica rispetto
agli ultimi anni è risultata la coppa (+0,2% per 43.500 tonn.).
Discreta la situazione per il salame, cresciuto del +0,5% in quantità
(110.400 tonn.) e del +0,4% in termini di fatturato (921 milioni di euro).
Stabile la produzione dello speck, sia in quantità (27.800 tonn.),
sia in valore (274 milioni di euro). Il 2009, così come il precedente,
è stato un anno ancora negativo per la bresaola: le quantità
prodotte sono scese a 15.700 tonn. (-1,3%) per un valore di 234 milioni
di euro (-1,5%).
MIGLIORANO INOLTRE I CONSUMI DI CARNE SUINA FRESCA E TRASFORMATA NEL 2009
nonostante la grave crisi economica che ha indotto le famiglie italiane
a contenere le proprie spese. Il consumo nazionale di carne suina fresca
e trasformata, nel complesso dei dodici mesi è ammontato a 1,862
milioni di tonnellate, con un incremento dell’1% rispetto a quello
del 2008.
Sulla
base dei dati di consumo, lo scorso anno la dinamica del comparto carni
suine fresche, dopo la flessione del 2008, ha registrato una netta inversione
di tendenza, con un incremento del 2%. Il segmento, in sostanza, ha completamente
recuperato la perdita registrata l’anno precedente, grazie allo
spostamento delle preferenze dei consumatori verso carni meno costose,
ma ugualmente valide dal punto di vista nutrizionale.
Per quanto riguarda il consumo delle varie e tipologie di prodotto, i
prosciutti crudi hanno messo in evidenza, considerato il difficile periodo,
un buon risultato: -0,1% rispetto ai dodici mesi precedenti, scendendo
a 240.300 tonn.
Stabili sulle 272.800 tonnellate i consumi interni del prosciutto cotto,
con l’incremento delle importazioni (+31,8%) che hanno compensato
le minori quantità prodotte dalla nostra industria. Buona la domanda
interna per la voce “altri salumi” (+1,1% per 258.700 tonnellate),
mentre discreto è risultato il consumo di mortadella e würstel,
cresciuto complessivamente dello 0,4% per 225.300 tonn.
A differenza di quanto avvenuto nel 2008, quando il miglioramento dei
consumi della categoria andava attribuito unicamente ai würstel,
lo scorso anno, anche la domanda di mortadella è stata positiva.
Infine, è risultato in ripresa, anche se contenuta, il consumo
di salame: 94.400 tonnellate (+0,4%).
Brillante avvio d’anno per le esportazioni dei nostri salumi nel
2010.
Nel primo trimestre, secondo i dati recentemente diffusi da Istat, sono
state inviate all’estero circa 27.300 tonn. di prodotti della nostra
salumeria (+14,8%) per un corrispettivo di 209,6 mln di euro (+13,0%).
Dopo l’ottima performance maturata nel 2009, +3,6% in quantità
e +3,3% in valore, il comparto ha continuato a mantenere un passo più
veloce rispetto a quello medio delle esportazioni italiane (sia industriali
che alimentari in genere) confermandosi straordinariamente dinamico.
“Nel primo trimestre dell’anno in corso la crescita delle
esportazioni è stata notevolmente superiore anche a quella del
primo trimestre 2008 a riprova di come la performance ottenuta non sia
dovuta soltanto al cosiddetto “effetto rimbalzo” ha affermato
la neo Presidente di Assica, Lisa Ferrarini. “E’ invece il
risultato di un lavoro costruito nel tempo con costanza e determinazione
basato sulla profonda convinzione che l’alta qualità espressa
ad un prezzo competitivo dai nostri prodotti sia in grado di ritagliarsi
uno spazio importante sui mercati esteri anche in momenti di difficoltà
congiunturale” ha concluso la Presidente.
In un quadro complesso e delicato, quale quello attuale, caratterizzato
ancora da una profonda incertezza e da una debolezza dei consumi domestici,
la crescita delle esportazioni rappresenta una importante risorsa su cui
poter contare.
Ottime le performance di tutti i prodotti della salumeria italiana
Corrono nel
primo trimestre 2010 le esportazioni dei prosciutti crudi. Nel periodo
considerato, infatti, gli invii, fra prodotti con e senza osso, hanno
raggiunto quota 11.240 tonn. (+9,7%) per un valore di 105,6 mln di euro
(+12,5%). All’interno della categoria, sono risultate in crescita
le spedizioni di entrambe le voci doganali. I prosciutti disossati hanno
raggiunto la cifra record di 9.900 tonn. per un corrispettivo di 99 milioni
di euro mostrando un’importante crescita in quantità +5,7%
e soprattutto in valore +10,9%.
I Prosciutti in osso hanno continuato a recuperare le posizioni perse
negli ultimi anni; attestandosi sulle 1.340 tonn. (+51,5%) per oltre 6,6
milioni di euro (+43%).
Molto buono il trend evidenziato dai prosciutti cotti arrivati, grazie
al dinamismo mostrato dalla domanda dei principali mercati di riferimento,
a 2.390 tonn (+6,3%) per un valore 15,9 milioni di euro (+7,3%). Un risultato
che conferma, ancora una volta, la capacità del prodotto, in virtù
dell’alta qualità espressa, di ritagliarsi uno spazio significativo
sui principali mercati mondiali.
Ottima la performance di mortadella e wurstel. Nel primo trimestre 2010
le spedizioni di questi prodotti hanno superato le 6.200 tonnellate (+19,4%),
per un valore di oltre 21,3 mln di euro (+14,1%).
La categoria oltre a beneficiare della buona domanda comunitaria ha, ancora
una volta, tratto slancio da quella dei Paesi terzi cresciuta del 37,6%
in quantità e del 28,7% in valore. Fra i mercati comunitari, da
sottolineare la buona performance verso Francia (+12,1%in quantità)
e soprattutto Regno Unito (+171%) conquistato dai wurstel italiani oltre
che dalla mortadella. Fra i Paesi terzi spiccano, in particolare, gli
incrementi di Croazia (+74,5% per 633 tonn.) e Svizzera (+14,5% per 163
tonn), molto buoni anche quelli di Usa (+22,2%) e Giappone (+7,9%).
Brillante il risultato delle esportazioni di Salami. Grazie all’importante
ripresa dei consumi sia comunitari, in particolare tedeschi, sia extracomunitari,
nel periodo gennaio – marzo le spedizioni di questo prodotto hanno
superato il ragguardevole traguardo delle 5.060 tonnellate (+19,6%) per
un corrispettivo di oltre 45,3 milioni euro (+13,9%).
Eccezionale, infine, il trend delle pancette balzate con un +41,1% a 914
tonnellate dalle 647 dello stesso periodo dell’anno precedente.
Un incremento, questo, essenzialmente riconducibile all’eccezionale
domanda proveniente dall’Austria salita da 35 a 195 tonnellate.
Hanno mostrato qualche piccola difficoltà, invece, le esportazioni
di bresaola scese a 539 tonn dalle 549 del primo trimestre 2009 (-1,8)
per un valore di 9.6 mln di euro (+5%). Gli incrementi registrati dal
prodotto sui principali mercati comunitari e in particolare su quello
tedesco (+29,6%) non sono stati sufficienti a colmare la perdita evidenziata
dalla Svizzera (-19,8%). Alla base di ciò l’aumento dei prezzi
di vendita resosi necessario a seguito dell’incremento notevole
dei costi di acquisto della materia prima. Spiccano gli incrementi di
Germania, Francia e Regno Unito all’interno della UE e quelli di
Croazia USA e Giappone fra i Paesi terzi.
Guadagnano terreno le esportazioni di salumi
verso i partner comunitari. Nel periodo gennaio- marzo gli invii verso
la UE sono saliti a oltre 21.640 tonn dalle circa 19.300 del primo trimestre
2009 (+12,2%) per un valore di 164,9 milioni di euro (+11,9%). All’interno
del mercato unico, grazie a una ripresa della domanda per tutte le principali
categorie di salumi, hanno mostrato un ottimo trend i primi tre mercati
di riferimento: Germania (+17,3% per circa 5.900 tonn), Francia (+11,5%
per 5.300 tonn) e Regno Unito (+23,4% per 2.760 tonn). Penalizzata dall’effetto
confronto e da un calo nella domanda di prosciutti crudi e speck, ha mostrato
una diminuzione l’Austria (-7,6% in quantità e -7,0% in valore).
Buone, infine, le performance di Belgio (+3,3% in quantità) Slovenia
(+32,7%) e Malta (+23,4%).
Eccezionale anche la crescita delle esportazioni di salumi verso i mercati
Extra UE. Archiviata la recessione e ripartiti gli scambi internazionali
sono tornati a correre gli invii dei prodotti della nostra salumeria verso
i Paesi terzi arrivati a sfiorare le 5.700 tonn (+25,7%) e a superare
i 44,6 milioni di euro (+17,5%). Grazie al miglioramento della congiuntura
macroeconomica (in particolare all’indebolimento dell’Euro
nei confronti di tutte le principali valute internazionali) e alla straordinaria
capacità di ripresa mostrata dall’economia americana è
tornata a crescere in maniera vigorosa (+37,2% in quantità e +26,3%
in valore) la domanda degli USA risaliti, con oltre 1.060 tonn., nella
classifica dei nostri destinatari al secondo posto dietro alla Svizzera
(+5,9% per circa 1.120 tonn e +6,9 per 15 milioni di euro) e davanti alla
Croazia (+51,4% e +35,1%) Positivi sono apparsi anche gli invii verso
il Giappone (+15,9% e +3,6%) e Hong Kong (+31,3% e +45,0%). Hanno chiuso
in aumento, infine, anche le spedizioni verso il Libano (+3,3% in quantità
e +10,7% in valore)
Ufficio Stampa: Tiziana Formisano –
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Ufficio Economico Statistico – Aldo Radice – 02 8925901 –
radice@assica.it
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