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ENTI E
MINISTERI
Troppo sicura l'acqua minerale italiana: l'UE chiede di abbassare le restrizioni
L'Italia produce tanta acqua minerale, ma limita l'importazione dagli
altri Paesi UE attraverso norme di sicurezza più elevate rispetto
a quelle previste a livello europeo. Per questo, la Commissione europea
ha deciso di chiedere una modifica della sua legislazione sulle acque
in bottiglia per renderla conforme alle norme europee sulla libera circolazione
delle merci. La legislazione italiana in vigore, secondo la Commissione,
restringe in modo ingiustificato la commercializzazione dell'acqua da
bere non classificata né come acqua minerale naturale né
come acqua di sorgente. Queste restrizioni, inoltre, ostacolano l'importazione
in Italia di acqua potabile in bottiglia confezionata o commercializzata
legalmente in altri Paesi dell'UE. Se entro due mesi l'Italia non comunicherà
le misure adottate per rispettare gli obblighi imposti dalla normativa
comunitaria, la Commissione potrà decidere di rinviare il dossier
alla Corte di giustizia dell'UE.
Qual è il problema della legge italiana? Le procedure di controllo
previste sono più rigorose di quelle stabilite dalla direttiva
europea sulla qualità delle acque destinate al consumo umano. Questo,
secondo la Commissione europea, impone oneri ingiustificati agli importatori
di acque in bottiglia. In particolare, secondo la normativa italiana,
le acque in bottiglia importate in Italia da un altro Stato UE devono
essere sottoposte a nuovi controlli, anche se il loro rispetto delle norme
europee è già stato verificato. Nel mercato unico europeo
questo è assolutamente proibito.
Le norme nazionali che assicurino un'alta qualità dell'acqua potabile
e la protezione della salute sono non solo giustificate ma previste dalla
stessa legislazione europea. Ma se esse costituiscano un ostacolo sproporzionato
e ingiustificato alla loro importazione non piacciono all'Europa, che
interviene come nel caso italiano.
Rappresentanza a Milano della Commissione Europea
Matteo Fornara e Piera Iovino
matteo.fornara@ec.europa.eu
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