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AZIENDE
E PRODOTTI
Presentate le modifiche al disciplinare del Vino Nobile
Dal 30 luglio 2009, all’esame del Mipaaf il nuovo documento
che disciplinerà la produzione di una delle più importanti
e antiche Docg, ma anche del Rosso e del Vinsanto Doc.
Rendere più identitario il prodotto, raggiungere un equilibrio
qualitativo, interpretare al meglio le microzone di produzione per esaltare
le caratteristiche organolettiche, stringere un patto con il consumatore
attraverso la trasparenza del percorso di produzione. Sono solo alcuni
degli obiettivi che hanno spinto il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano
ad adeguare il Disciplinare di Produzione del Vino Nobile di Montepulciano
che dal 1966 aveva subìto l’ultima modifica nel 1999. Da
allora la percezione del vino è cambiata, di pari passo con l’evolversi
della tecnologia in vigna e in cantina e con una attenzione sempre più
formata da parte del consumatore. «Mantenere il nuovo disciplinare
nell’alveo dei disciplinari storici di Montepulciano – spiega
il presidente del Consorzio, Federico Carletti – resta uno dei punti
di partenza di questo lavoro di modifica, insieme al preservato concetto
di qualità e territorialità che deve continuare ad essere
il valore aggiunto del nostro vino. L’identità di Montepulciano
si riconoscerà sempre più da quel che sarà nelle
bottiglie di Vino Nobile, senza perciò inseguire le variabili tendenze
del mercato».
Il percorso di adeguamento del disciplinare, che è partito da questi
presupposti, è stato lungo e ha coinvolto ampiamente i produttori
di Vino Nobile, che hanno dimostrato piena coesione. Un’apposita
Commissione Qualità nel corso di due anni ha dato vita alla proposta
che consegnata ieri, 30 luglio, al Ministero della Politiche Agricole,
Alimentari e Forestali per l’approvazione. Il lavoro si è
svolto inizialmente attraverso una attenta analisi di quello che era “il
vigneto Montepulciano”. In questa fase la Commissione ha verificato
lo stato dei vigneti (altitudine, declività e l’anno d’impianto,
oltre alla composizione del terreno, la densità degli impianti
e la composizione varietale ed ampelografica). E’ stata compiuta
anche un’approfondita analisi dei mercati degli ultimi 10 anni,
il tutto considerando anche la qualità dei prodotti attraverso
numerose sedute di degustazione.
In sintesi, gli adeguamenti del disciplinare di produzione del Vino Nobile
di Montepulciano riguarderanno diversi aspetti, a partire dal ridimensionamento
del ruolo del “Canaiolo” in quanto non risulta il vitigno
di riferimento per la produzione del Nobile. Limitato ad un massimo del
5% l’uso delle uve bianche per il Nobile, ormai una pratica da tempo
abbandonata per la produzione dei rossi locali, ma necessaria per la produzione
del prezioso Vin Santo di Montepulciano. Resta invariata la percentuale
minima di Sangiovese (detto Prugnolo Gentile a Montepulciano, il vitigno
principe del territorio e che nel primo disciplinare degli anni ’50
era previsto tra il 50 e il 70%), con un minimo del 70% fino a un massimo
del 100%. Sono semplificate le norme che disciplinano l’utilizzo
di vitigni complementari, lasciando così maggiore flessibilità
ai produttori negli anni a venire, in quanto è convinzione del
Consorzio che a connotare il vino a Montepulciano debbano essere sempre
più il territorio, la serietà dei produttori e la trasparenza
verso la clientela.
Le iniziative di adeguamento del disciplinare sono quindi volte a stimolare
l’incremento qualitativo a tutti i livelli della produzione territoriale.
A ciò è dovuta anche la scelta di autodisciplinare la limitazione
delle produzioni nelle annate difficili, così come la formalizzazione
dell’obbligatorietà dei controlli dei movimenti di vino sfuso
che lasciano la zona di produzione per essere imbottigliati in ambito
regionale (il Consorzio del Nobile è uno dei primi in Italia a
renderlo obbligatorio). «Al Consorzio siamo convinti che si debba
lasciare spazio ai produttori di continuare ad interpretare il territorio
in maniera seria ed appassionata, lasciando ai consumatori ed ai critici
il giudizio su quali tra i nostri vini siano i migliori, certi che gli
adeguamenti al disciplinare contribuiranno a migliorarli ancora».
Consorzio Vino Nobile
Tel. 0578 757812
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