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AZIENDE
E PRODOTTI
Vendemmia 2009: una crescita contenuta
A controbilanciare la spinta produttiva di un Vigneto Italia
in buono stato di salute sono intervenute sia l’adesione all’estirpazione,
sia il ricorso sempre più diffuso al diradamento dei grappoli,
finalizzato ad elevare la qualità. Indagine Ismea – Unione
Italiana Vini
La vendemmia 2009 si prospetta relativamente abbondante e, ad oggi, non
inferiore a quella del 2008 che, secondo i dati diffusi dall’Istat,
era stata pari a 46 milioni di ettolitri. Questo in sintesi quanto emerge
da una prima ricognizione sullo stato dei vigneti, svolta da Ismea e dall’Unione
Italiana Vini, nella prima decade di luglio.
La campagna che si appresta a iniziare potrebbe, quindi, conseguire volumi
produttivi leggermente superiori a quelli dello scorso anno, con un incremento
che secondo le prime stime Ismea e Uiv dovrebbe essere contenuto entro
il 5%. Probabilmente la vendemmia si assesterà leggermente al di
sotto della media di 48 milioni di ettolitri degli ultimi cinque anni.
Tale valutazione resta subordinata alla conta dei danni provocati dalle
abbondanti precipitazioni che hanno investito la Penisola nella prima
settimana di luglio e, soprattutto, alle condizioni meteo a cui saranno
sottoposti i vigneti nelle settimane a venire.
In termini di calendario vegetativo si riscontra qualche giorno di anticipo
rispetto allo scorso anno grazie a riserve idriche più che sufficienti
e al caldo del mese di maggio.
“Quest’anno - segnalano i presidenti di Ismea e Uiv, rispettivamente
Arturo Semerari e Andrea Sartori - a contenere la crescita produttiva
ha inciso anche l’adesione alle estirpazioni volontarie e con premio
in applicazione della nuova Ocm. Da ricordare che i viticoltori che hanno
visto accolta la propria domanda di estirpazione dovevano effettuare tale
operazione entro il 31 maggio. Per la prima campagna di applicazione dell’Ocm,
la 2008/2009, tali domande hanno interessato circa 11.600 ettari in ambito
nazionale. Inoltre - concludono - è sempre più diffuso il
ricorso al diradamento dei grappoli, praticato essenzialmente per innalzare
la qualità delle produzioni a discapito della quantità”.
Buone le aspettative anche sul fronte qualitativo. Nonostante, infatti,
le condizioni meteorologiche siano state favorevoli all’insorgere
di alcuni patogeni come la peronospora, c’è stato un elevato
livello di attenzione da parte degli operatori che sono intervenuti tempestivamente
con i trattamenti adeguati.
Se si scende nel dettaglio regionale si osserva una sostanziale omogeneità
tra le diverse regioni. Quasi tutte, infatti, si collocano sul livello
produttivo dello scorso anno o su uno leggermente superiore. Solo poche
le eccezioni che potrebbero risultare con produzioni inferiori al 2008
(Veneto, Friuli Venezia Giulia, Marche e Molise).
IL DETTAGLIO REGIONALE
Nel Nord Ovest il risultato sembra essere complessivamente positivo a
partire dal Piemonte (+). Qui l’inverno tra il 2008 e il 2009 verrà
ricordato come una delle stagioni più nevose e rigide degli ultimi
anni, soprattutto nei territori di Langa, Roero e Monferrato, mentre le
altre aree piemontesi hanno avuto precipitazioni meno intense. Tutto questo
ha fatto sì che la germogliazione sia iniziata con circa dieci
giorni di ritardo rispetto ai ritmi normali. A riallineare la situazione
è stata però la primavera, e soprattutto il mese di maggio,
uno dei più caldi della storia, che ha anticipato fioritura e allegagione.
Le avversità climatiche hanno comunque creato non pochi problemi
alle colline piemontesi. Le piogge di inizio primavera hanno provocato
una serie di frane e smottamenti, mettendo a dura prova le aree vitate.
Dal punto di vista fitosanitario i problemi maggiori si sono
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