|
AZIENDE
E PRODOTTI
Il cacao dello Sri Lanka salvato dalle acque
I risultati di un progetto iniziato dopo lo tsunami del 2004
Regione Piemonte, Confartigianato Piemonte, Icei (Istituto cooperazione
economica internazionale), Etimos e Protezione civile insieme hanno presentato
il progetto “Costruire per proteggere: il cacao salvato dalle acque”,
nato con l’obiettivo di dare un aiuto alle popolazioni messe in
ginocchio dallo tsunami che nel dicembre del 2004 colpì il sud-est
asiatico. I risultati dell’iniziativa sono stati resi noti, dal
vicepresidente della Giunta con delega all’Artigianato, Paolo Peveraro,
dal presidente e dal segretario di Confartigianato Piemonte, Mario Giuliano
e Silvano Berna, dall’artigiano cioccolatiere Silvio Bessone e associato
ASA e dalla responsabile Icei per i progetti nei Paesi in via di sviluppo,
Rosy De Paoli. “Da un lato è servita per rilanciare l’economia
dello Sri Lanka - ha sostenuto Paolo Peveraro - dall’altro ha offerto
ai produttori di cioccolato piemontese un’occasione per ottenere
un rifornimento di cacao molto pregiato a condizioni economicamente più
vantaggiose, saltando i passaggi intermedi della filiera che normalmente
fanno lievitare il costo del prodotto. Stanziando 50.000 euro la Regione
Piemonte ha così dato il proprio sostegno finanziario ad un progetto
che ha saputo coniugare l’aspetto umanitario e solidale a quello
economico e commerciale”.
Ha raccontato le motivazioni da cui ha tratto spunto il progetto Silvio
Bessone, imprenditore artigiano cioccolatiere, che ha seguito la formazione
sul campo in collaborazione con Icei: “Terra e clima dello Sri Lanka
sono congeniali alla realizzazione di colture di pregevole qualità
finalizzate alla produzione del cacao, diffuse sulle colline a ridosso
del mare, che lo tsunami ha spazzato via distruggendo gran parte delle
piantagioni. I magazzini del cacao secco, situati in prossimità
delle spiagge, sono stati fortemente danneggiati limitando la produzione,
con gravi conseguenze per i piccoli produttori. Le attività di
progetto sono state realizzate in stretta collaborazione con le autorità
locali. E sono 60, per il momento, gli agricoltori coinvolti”.
Grazie al sostegno finanziario della Protezione civile, è stato
possibile realizzare i seguenti interventi: ricostruzione e avviamento
di un centro di stoccaggio e trasformazione del cacao; organizzazione
delle diverse fasi produttive; formazione dei produttori di cacao e affinamento
tecnico del prodotto; realizzazione di una cooperativa di produttori di
cacao che gestirà l’impianto messo a regime; rafforzamento
dei legami commerciali con l’Italia ed in particolare col settore
dolciario piemontese artigiano. Preziosa la collaborazione di Etimos,
il consorzio finanziario internazionale che da 20 anni raccoglie risparmio
e lo gestisce investendo nei paesi in via di sviluppo.
“La realizzazione e l’avviamento del progetto - ha concluso
Mario Giuliano - ha permesso di ottenere tre risultati: la vendita del
prodotto trasformato, la riqualificazione della produzione e la vendita
della produzione all’importatore o all’esportatore locale.
Si prevede di realizzare la prima produzione nel mese di febbraio”.
La stima della produzione annuale è di 40.973 kg di cacao con cui
si possono realizzare oltre 110 tonnellate di gianduiotti e che richiedono
l’utilizzo di oltre 50 tonnellate di nocciole piemontesi per un
giro di affari di oltre 3.500.000 di euro. In Piemonte, secondo i dati
di Confartigianato, gli artigiani di questo settore sono 4.624 e danno
lavoro a 17.050 addetti.
Gigi pellissier
|
|
|