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AZIENDE
E PRODOTTI
Nasce il pane artigianale con il 50% in
meno di sodio
Meno sale e stesso sapore. un’iniziativa della federazione
italiana panificatori prevista dall’accordo con il ministero del
lavoro, della salute e delle politiche sociali
Un pane salutare, con il 50 per cento in
meno di sale, sarà presto disponibile nei 25mila forni artigianali
italiani. Lo annuncia la Federazione italiana panificatori, che ha siglato
con il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali un
protocollo d’intesa nell’ambito del programma ministeriale
‘Guadagnare salute’. Il protocollo d’intesa, firmato
dal Vice Ministro, prof. Ferruccio Fazio, e dal presidente della maggiore
organizzazione di categoria, Luca Vecchiato, rientra in un complesso di
iniziative specifiche volte a ridurre il quantitativo di sale nella dieta
degli italiani. Un consumo eccessivo di sale determina, infatti, un aumento
della pressione arteriosa, con conseguente aumento del rischio di insorgenza
di gravi patologie dell’apparato cardiovascolare correlate all’ipertensione
arteriosa, quali l’infarto del miocardio e l’ictus cerebrale.
Nasce con questo obiettivo, una nuova tipologia di pane la cui ricetta,
secondo quanto stabilito dal protocollo, vede ridursi del 50 per cento
il quantitativo di sale mediamente utilizzato. E senza alcun effetto sul
sapore, grazie a particolari tecniche di impasto, lievitazione e cottura
– messe a punto dalla Federazione con l’ausilio di una squadra
di panificatori toscani - che consentono di ottenere lo stesso il sapore
tipico del pane artigianale di alta qualità. Questa nuova tipologia
di pane sarà in commercio da settembre allo stesso prezzo di vendita
del pane comune.
Ma la svolta ‘salutare’ non si limita alla nuova tipologia
di prodotto. Nei prossimi 3 anni, infatti, la Federazione panificatori
si impegna a ridurre gradualmente il contenuto di sale nel pane nella
misura del 5 percento l’anno in tre anni, fino al raggiungimento
di una diminuzione complessiva del 15 percento entro il 2011. Occorre
abituare progressivamente il consumatore a prodotti meno sapidi –
dice il presidente della Federazione italiana panificatori, Luca Vecchiato
– ma la gradualità di questa misura è utile anche
ai panificatori che devono ritarare alla perfezione i tempi di riposo,
di puntatura e lievitazione in base ai nuovi livelli di sodio presenti
nell’impasto delle diverse tipologie di pane. Per questo, pur considerando
estremamente importante il percorso intrapreso a favore della salute,
non si può pensare di applicare drastiche misure di riduzione di
sale su tutto il pane artigianale in commercio. Diverso – conclude
Vecchiato – è il discorso sul nuovo tipo di pane caratterizzato
dalla riduzione del 50% del contenuto di sodio; questo pane è il
risultato di una metodologia appositamente studiata da tecnologi alimentari,
nutrizionisti ed esperti del settore per consentire il mantenimento della
fragranza tipica del pane artigianale italiano”.
Secondo i dati dell’INRAN in Italia il consumo medio di sale pro-capite
è di 10-12 grammi al giorno, mentre l’OMS raccomanda un introito
giornaliero pro capite di sale inferiore a 5 grammi. Secondo i dati esaminati
tra il 1998 e il 2002 dall’Istituto superiore di sanità e
riferiti alla popolazione generale, uomini e donne di età compresa
fra 35 e 74 anni, nel nostro Paese l’ipertensione arteriosa colpisce
in media il 33% degli uomini e il 28% delle donne. Interessa nel Nord
Ovest il 32 per cento gli uomini e il 26 per cento le donne, nel Nord
Est il 36 per cento gli uomini e il 26 per cento le donne, nel Centro
il 31 per cento gli uomini e il 27 per cento le donne, nel Sud e nelle
Isole il 32 per cento gli uomini e il 31 per cento le donne.
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