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AZIENDE
E PRODOTTI
Riso italiano
per "Il risotto" in pericolo?
Estratto dall' articolo di Pier Genta, pubblicato in Italia a Tavola
il 32 dìcembre 2009
Riso, nulla
di fatto in Senato Slow Food difende le varietà - di Piera Genta
Italia a Tavola 23/12/09 11:57
http://www.italiaatavola.net/articoli.asp?cod=13456
Niente di fatto durante la seduta della commissione Agricoltura
del Senato, che ha deciso di rinviare il confronto a dopo
la Finanziaria. Mentre prosegue la battaglia per la tutela delle varietà
del riso e per la difesa della trasparenza, arriva il sostegno di Carlo
Petrini, presidente di Slow Food
... La discussione aveva come oggetto la richiesta da parte del Consorzio
di tutela e valorizzazione varietà tipiche di riso italiano
- capofila di un gruppo di risicoltori, tra cui il Consorzio per la tutela
del riso Vialone nano veronese, e di organizzazioni che completano la
filiera, Slow Food, Associazione professionale cuochi italiani,
Accademia italiana della Cucina, associazione di giornalisti (ASA
n.d.r) e di associazioni di categoria - che reclama la salvaguardia delle
varietà storiche: Carnaroli, Vialone nano, Arborio, Roma, S.
Andrea e Baldo. Dopo le festività natalizie riprenderanno
le audizioni.
Il presidente del Consorzio, Piero Vercellone, commenta: «La
nostra azione di contrasto non si deve leggere come un attacco all' Associazione
delle industrie risiere a cui riconosciamo il merito di aver creato il
mercato del riso facendolo conoscere alle massaie permettendo agli artigiani
di crearsi una loro posizione». «Quello che vogliamo oggi
- prosegue Vercellone - è tutelare la risicoltura non omologando
il prodotto. La ricchezza del riso è proprio l' esistenza di
varietà con caratteristiche proprie, commercializzate da anni,
quelle che il consumatore riconosce. Sicuramente la valorizzazione di
nuove varietà diventa un onere per le industrie che preferiscono
pubblicizzare il marchio. Per noi, agricoltori e artigiani trasformatori,
che puntiamo sulla purezza varietale, sul concetto di qualità
abbinato a quello di tradizione, è impensabile avere sulla
confezione di riso la denominazione di vendita storica e introdurre del
riso di varietà similare...."
" ...Fondamentale l' origine, il riso che vendiamo è prodotto
esclusivamente dalle nostre aziende, e la rispondenza tra la dicitura
sul pacchetto, Carnaroli, e contenuto, Carnaroli. Non Karnak, Carnise
o altri similari" .
...
Mentre prosegue la battaglia per la tutela delle varietà del riso
e per la difesa della trasparenza nei confronti del consumatore, arriva
il sostegno della Accademia Italiana della Cucina (da parte del
Presidente e del prof Stefano Santarelli, autore, in corso edizione, di
RISOTTO STORIA DI UN PIATTO ITALIANO - n.d.r.) e di un' importante
associazione quale Slow Food.
A Carlo Petrini, presidente di Slow Food, non piace questa "
standardizzazione" del riso. «In un mondo che sempre più
chiede le specificità e l'esaltazione delle differenze, noi facciamo
una legge per dire che la qualità del riso si ricerca con misurazioni,
per decidere quali qualità si possano assemblare, come fossimo
in officina. Contesto questa standardizzazione per famiglie metriche.
E lo faccio soprattutto perché questa mi sembra una proposta che
va contro il mercato».
Per quali motivi?
«Girando il mondo in questi ultimi anni si è scoperto
che anche il riso è diventato importante. Entravi nei ristoranti
che magari avevano due o tre stelle e ti servivano un risotto che era
una colla. Non c'era la cultura del risotto come in Italia. Adesso, non
solo trovi risotti buoni e a volte anche ottimi, ma scopri che si conoscono
le varietà più pregiate. Ti offrono il Vialone nano, il
Carnaroli... E proprio adesso noi proponiamo questa omologazione fra le
tante specialità diverse. Questa mi sembra soprattutto una scelta
di marketing del tutto errata».
Da La Repubblica, I numeri del riso in Italia
Le superfici coltivate a riso (ettari)
2007-2008 - 232.000
2008-2009 - 224.000
di cui:
- Carnaroli 6.500
- Karnak 4.400
- Arboreo 1.300
- Volano 16.200
- Baldo 13.700
- Vialone nano 4.100
La produzione (tonnellate)
Produzione lorda 1.500.000
Produzione lavorato 900.000
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