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Le misure anti-crisi del Chianti Classico
Primo in Italia il Consorzio del il Chianti Classico ha optato
per il “blocco delle vendite” al fine di stabilizzare il prezzo
del vino sfuso.
Ormai da mesi si parla di crisi e dei suoi
risvolti sull’economia mondiale tanto che potremmo dire che nessun
settore merceologico si è dimostrato invulnerabile in un panorama
di sfiducia internazionale che ha portato ad una riduzione generale dei
consumi e di conseguenza degli scambi.
Per il Chianti Classico, come per altre denominazioni, il calo della domanda
si è riflesso anche sui prezzi delle contrattazioni del vino sfuso.
Per fronteggiare questa situazione e limitare l’abbassamento delle
quotazioni di mercato del Chianti Classico sfuso, salvaguardando la redditività
del prodotto, il Consorzio di tutela ha optato per una misura innovativa
per il comparto vinicolo italiano.
In attesa di una ripresa globale dell’economia e, di conseguenza,
di prezzi di mercato più remunerativi, il Consiglio di Amministrazione
del Consorzio ha infatti deciso di ridurre l’immissione di Chianti
Classico sfuso sul mercato già a partire dalla prossima campagna
vendemmiale, avvalendosi di una misura di stabilizzazione prevista dall’articolo
67 del regolamento Ce n. 479/2008 della nuova OCM vino, il cosiddetto
“blocage”.
La misura, già adottata in passato da altre zone vitivinicole e
in particolare dallo Champagne, prevede la regolazione dell’offerta
attraverso una riduzione temporanea del prodotto di annata da immettere
sul mercato, in modo da non comprometterne le quotazioni. Il confronto
fra Consorzio e organi istituzionali, su questo particolare aspetto, è
stato molto positivo tanto che la Regione Toscana si è dichiarata
disponibile a mettere a punto in tempi rapidissimi uno strumento legislativo
per l’applicazione del provvedimento.
“La crisi finanziaria, unitamente al cambio euro/dollaro per noi
particolarmente svantaggioso, ci ha imposto una riflessione su quali strumenti
adottare per stabilizzare il mercato; – commenta il Presidente del
Consorzio, Marco Pallanti – a nostro vantaggio abbiamo le ultime
cinque annate, dal 2004 al 2008, che hanno regalato al Chianti Classico
delle vendemmie di ottima qualità e l’andamento climatico
di quest’anno ci fa prevedere anche un 2009 in linea con le annate
precedenti. Proprio per questo motivo il Consiglio di Amministrazione
del Consorzio Vino Chianti Classico ha deciso di non optare per una riduzione
delle rese, che prevede una perdita tout court di prodotto, ma ha voluto
comunque intervenire in difesa del proprio mercato.”
Lo strumento del blocco delle vendite riguarderà il 20% della produzione
di Chianti Classico 2009 che non potrà essere commercializzata,
e quindi dovrà rimanere presso il produttore per un periodo di
24 mesi a partire dalla data della delibera regionale. Il blocage sarà
tuttavia uno strumento flessibile poiché il Consorzio, in quanto
soggetto proponente, potrà in qualsiasi momento, anche prima della
scadenza dei due anni, chiederne la cessazione totale e parziale.
“Questa misura comporta naturalmente uno sforzo economico da parte
di tutti i produttori – conclude Pallanti - sforzo che potrebbe
in alcuni casi risultare particolarmente oneroso se non venisse sostenuto
dall’intervento del sistema bancario a copertura della mancata liquidità
derivante dall’immobilizzazione del prodotto. Per questo motivo
il Consorzio si è attivato per trovare presso i migliori istituti
di credito operanti sul territorio vantaggiose forme di finanziamento
al fine di sostenere i costi di stoccaggio di ciascuna azienda. A mio
avviso questo rappresenta un buon esempio di come un positivo rapporto
tra banche e imprese possa contribuire allo sviluppo della nostra economia,
specialmente nei momenti più difficili.”
Ufficio Stampa Consorzio Vino Chianti Classico
stampa@chianticlassico.com
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