AZIENDE
E PRODOTTI “Le cooperative vitivinicole italiane devono guardare all’estero e farlo con intelligenza, equilibrio e diversificazione. Mercati come l’Europa, gli Stati Uniti, il Canada e l’Asia presentano spazi commerciali molti ampi e differenziati, che è necessario conoscere per poter affrontare con determinazione”. Così il presidente Paolo Bruni nel suo intervento all'Assemblea del Settore Vitivinicolo di Fedagri-Confcooperative svoltasi oggi a Mercatale Val di Pesa (Firenze) dal titolo “La cooperazione vitivinicola italiana nei mercati esteri: analisi, evoluzioni e strategie”. LE “SFIDE” DELLA COOPERAZIONE
VITIVINICOLA IN UN MERCATO SEMPRE PIÙ COMPETITIVO. Il presidente
del settore vitivinicolo di Fedagri-Confcooperative Adriano Orsi ha spiegato
che “in uno scenario in continua evoluzione, caratterizzato da un
mercato globalizzato con minori protezioni e più insidie, sarà
ancora più importante aggregare le produzioni e puntare sulla qualità
certificata dei prodotti, la provenienza delle materie prime, le innovazioni,
le relazioni con la grande distribuzione organizzata e la razionalizzazione
dei sistemi produttivi e di trasformazione industriale”. LA CONCENTRAZIONE DELL'EXPORT DEL VINO: OPPORTUNITÀ DI NUOVI E VECCHI MERCATI. Raimondi ha inoltre evidenziato nella sua relazione la forte concentrazione dell'export del vino italiano: undici sono i mercati leader (ai primi posti USA, Canada e Giappone), nei quali si concentra il 90% circa delle esportazioni del nostro Paese. “I traguardi raggiunti nel corso degli anni dall'export del settore vitivinicolo – ha spiegato Raimondi – si devono in parte anche all'importante ruolo svolto dalla cooperazione nella mediazione tra il mondo della produzione, sempre più frammentato, e il mercato”. DALLA VISIONE D'INSIEME... AL QUADRO DETTAGLIATO DEI MERCATI. Ma quali sono gli scenari per il futuro dell'export vitivinicolo? Secondo Raimondi, “è indispensabile riuscire ad avere un quadro d'insieme e allo stesso tempo dettagliato dei mercati e delle tendenze in atto, per cogliere le opportunità offerte dal mercato, abolendo la distinzione tra 'nuovi' e 'vecchi' mercati”. IL MERCATO DELL'ASIA: PREVISTO INCREMENTO DEL +8% DEI CONSUMI. Oggi la Cina rappresenta, assieme alla ex colonia Britannica di Hong Kong, il maggior mercato asiatico, con un consumo pari al 62,7% dell'intera Asia. Segue, con il 28%, il Giappone. “Le aziende del settore – ha spiegato Marco Toti, Direttore Commerciale della Cantina Agricoltori del Chianti Geografico - “guardano a questi mercati con crescente interesse, dal momento che i dati di sviluppo dei consumi per l'area asiatica vedono una performance annua di incremento dell'8% per il prossimo quinquennio”. IL MERCATO AMERICANO: IL VINO ITALIANO HA LA QUOTA PIÙ AMPIA (33%). Il trend di crescita, sempre positivo negli ultimi sette anni, delle importazioni nel continente americano, sta subendo una battuta d'arresto (-9,9% nei primi sette mesi dell'anno), a causa della crisi economia e finanziaria in atto. Malgrado questa inversione di tendenza, i vini italiani “mantengono la fetta di mercato più ampia (33%)”, come ha spiegato Massimiliano Giacomini, Export Manager di Cavit, il primo brand italiano in America, con una quota di diffusione pari al 17,1% del mercato del vino italiano importato. LO SCENARIO EUROPEO TRA PRODUTTORI STORICI
E NUOVI MERCATI EMERGENTI. Passando a dare uno sguardo al mercato europeo,
la situazione, ha illustrato Giuseppe Colantonio, Responsabile marketing
CITRA Vini, “vede attualmente l'Italia, la Francia, la Spagna e
il Portogallo, paesi storici produttori di vino, registrare un calo di
consumi. Germania, Regno Unito, Belgio, Olanda, Lussemburgo e Svizzera
appaiono come i mercati di consumo più importanti, in cui i vari
canali di vendita stanno rivedendo le politiche di assortimento e di prezzi”. IL MERCATO CANADESE: CONSUMI IN CRESCITA. Per quanto riguarda infine il Canada, paese in cui i consumi di vino si sono duplicati nell'ultimo decenni, il mercato è caratterizzato da una forte concorrenza di vini spagnoli, australiani, cileni e sudafricani. (Si possono richiedere le presentazioni e le sintesi degli interventi sui mercati esteri scrivendo a fiordellisi.a@confcooperative.it) Ufficio stampa Fedagri-Confcooperative
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