AZIENDE
E PRODOTTI La petizione - rivolta alla Regione Lombardia
- ha lo scopo di tutelare un prodotto di eccellenza con secoli di tradizione
alle spalle, radicatissimo nel territorio delle orobiche occidentali.
Negli ultimi anni il Bitto sta subendo discutibili operazioni di "modernizzazione".
Contro di esse si è sviluppata la "resistenza umana e casearia"
di un gruppo di casari delle Valli del Bitto riuniti nella Associazione
Produttori Valli del Bitto. Essa ha trovato sponda in tanti consumatori
"postmoderni" che assegnano valore ai significati ecologici
ed etici di un sistema di produzione tradizionale. Prof. Michele Corti - Università
di Milano L’APPROFONDIMENTO. La vicenda della
“guerra del Bitto” è a una svolta cruciale, le cose
potrebbero risolversi finalmente in modo positivo o precipitare. Il tutto
dipende dalla politica che può/deve riprendere il sopravvento sulla
burocrazia e gli interessi corporativi. Già dalla scorsa primavera
fosse stata avviata una trattativa diretta tra la Regione Lombardia (Direzione
Generale Agricoltura) da una parte e l'associazione Valli del Bitto, ma
- dopo i cambi di assessore e al vertice della direzione generale - le
erano tornate in alto mare ed erano stati proposti improbabili "tavoli"
con il Consorzio di Tutela. L'Associazione Valli del Bitto ha già
chiarito che non intende rientrare nel Consorzio. Quindi è necessario
fare pressione sulla Regione affinché riprenda la trattativa con
i "produttori storici" e arrivi ad una soluzione positiva che
riconosca la specificità del loro metodo tradizionale di produzione
(ormai molto diverso da quello del Bitto Dop "ufficiale") senza
danneggiare gli altri produttori. QUALI SONO GLI ASPETTI CHE RIGUARDANO
LA QUALITÀ DEL PRODOTTO, LA SALVAGUARDIA DEL LEGAME CON LA STORIA,
LA TRADIZIONE,I IL TERRITORIO? I produttori riuniti nell’Associazione
Produttori Valli del Bitto non usano mangimi e fermenti “selezionati”.
Producono il Bitto negli alpeggi dove è nato 500 anni fa. Come
una volta. Sono 16 e piccoli; gli altri 80 e, parecchi di loro, "grossi".
Lavorano il latte subito e aggiungono latte di capra Orobica di Valgerola
(a rischio di estinzione), come da tradizione.
|