Si chiama Positive Food il nuovo sistema etichettatura sviluppato in Italia grazie all’Università Statale di Milano e presentata a Roma dall’Associazione Milan Center for Food Law and Policy con l’intento di certificare e sensibilizzare i consumatori ad una nutrizione più consapevole.
Questa etichetta da cosa differisce dalle altre? È un’etichetta multidimensionale, la prima al mondo, che valuta gli alimenti secondo 4 fattori: ambiente, persone, filiera e nutrienti. Si caratterizza da una grafica semplice e intellegibile e prevede un sistema di punteggio per ogni indice (che va da 0 a 5) che restituisce un valore complessivo direttamente proporzionale alla sostenibilità complessiva del prodotto stesso. Positive Food è dotata anche di un Qr Code che permette di approfondire le informazioni sintetiche espresse dai fattori indicati in etichetta.
Oltre alla dimensione dei nutrienti, gli altri tre indici – ambiente, persone e filiera – si riferiscono alle tre dimensioni della sostenibilità ambientale, economica e sociale. I fattori sono stati elaborati da tre team di ricerca dell’Università Statale di Milano, coordinati dai professori Stefano Corsi, Riccardo Guidetti, Daniela Martini e Patrizia Riso che hanno sviluppato una metodologia multi-criterio su più livelli capace di superare l’etichettatura a semaforo (verde, gialla e rosso).
Positive Food dovrebbe essere operativa a partire dalla fine del 2023 massimo per gli inizi del 2024, ha affermato durante la conferenza stampa romana Pier Filippo Giuggoli – responsabile del progetto Milan Center for Food Law and Policy. La sua certificazione sarà su base volontaria. L’intento dell’intero progetto è duplice. Da una parte è volto ad aiutare il consumatore nella scelta quotidiana degli alimenti cercando di stimolarlo ad una maggiore consapevolezza relativa all’impatto ambientale, sociale ed economico che caratterizza la filiera di produzione degli alimenti. Dall’altro è diretto a stimolare un sistema virtuoso nelle aziende per cercare di migliorare le diverse dimensioni della sostenibilità.
Testo e foto di Alice Lupi – ASA