Secondo la FAO la crescita della produzione da pesca e acquacoltura fornisce un contributo fondamentale alla sicurezza alimentare globale… continua
FAO: è necessaria una “trasformazione blu”
Alla luce di tutti questi dati, secondo il Rapporto SOFIA 2022 la sostenibilità delle risorse ittiche resta una preoccupazione significativa, con la percentuale di stock pescati in modo sostenibile che scende al 64,6% nel 2019, con un calo dell’1,2% rispetto al 2017.
Allo stesso tempo, però, il rapporto mostra che l’82,5% del volume di pesce sbarcato è stato pescato in modo sostenibile, con un aumento del 3,8% tra il 2017 e il 2019. Secondo il rapporto, questa tendenza positiva riflette i miglioramenti nella sostenibilità delle attività di pesca.
La FAO promuove, quindi, la strategia della “Trasformazione blu” (Blue Transformation): un processo a tappe che mira alla trasformazione dei sistemi alimentari dal 2022 al 2030.
Pesca e acquacoltura, MSC: Mediterraneo e Mar Nero tra le aree più in sofferenza
“Il rapporto SOFIA sullo Stato della Pesca e dell’Acquacoltura mondiale 2022 pubblicato dalle Nazioni Unite mostra una continua pressione sulle popolazioni ittiche mondiali”, ha commentato l’organizzazione no profit MSC Marine Stewardship Council, che sostiene la “Trasformazione Blu” e si unisce all’appello della FAO per porre fine alla pesca eccessiva.
“Il rapporto evidenzia chiaramente come la gestione sostenibile della pesca possa garantire il futuro delle popolazioni ittiche globali. È estremamente incoraggiante l’aumento di quasi il 4% dello sbarcato da pesca sostenibile tra il 2017 e il 2019 – ha commentato Rupert Howes, CEO di Marine Stewardship Council. – Tuttavia, il continuo incremento delle popolazioni ittiche che presentano livelli biologicamente insostenibili ci conferma che è necessario intervenire più rapidamente per salvare le risorse ittiche, che oltre a costituire un patrimonio ambientale inestimabile, rappresentano la sicurezza alimentare per milioni di persone in tutto il mondo”.
“Siamo veramente dispiaciuti di vedere ancora una volta il nostro mare ai vertici della classifica delle aree più in sofferenza per la salute delle popolazioni ittiche”, afferma Francesca Oppia, Direttrice del programma MSC in Italia.
Nel Mediterraneo e nel Mar Nero, infatti, continua a crescere la percentuale di popolazioni ittiche pescate a livelli non sostenibili, che passa dal 62,5% del SOFIA 2020 al 63,4% del rapporto 2022.
Secondo la Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo (General Fisheries Commission for the Mediterranean, GFCM) – spiega MSC – la mortalità per pesca complessiva per tutte le risorse messe insieme è stimata a quasi 2,5 volte superiore ai punti di riferimento sostenibili. La maggior parte delle popolazioni ittiche importanti dal punto di vista commerciale continua a essere pescata al di fuori dei limiti biologicamente sostenibili, compresi gli stock di nasello (Merluccius merluccius), rombo (Scophthalmus maximus) e sardina europea.