Quanti posti di lavoro tolgono al nostro sistema economico le varie imitazioni? La top ten delle imitazioni presentata a TuttoFood a Milano
“Che il Prosecco sia nella top ten dell’agroalimentare Made in Italy taroccato forse è ormai una conferma, ma fa riflettere che il valore delle imitazioni abbia superato i 100 miliardi di euro, il doppio delle esportazioni di cibo italiano nel mondo”.
Così Giorgio Polegato, presidente di Coldiretti Treviso commenta la lista dei prodotti più taroccati d’Italia e la presenza al primo posto tra i vini (ottavo assoluto) del Prosecco tra i prodotti più imitati nel mondo. E’ quanto emerge dalla prima classifica dei falsi esposta dalla Coldiretti Nazionale a Tuttofood alla Fiera di Milano
“Per colpa del cosiddetto “italian sounding” stima la Coldiretti – sottolinea Giuseppe Satalino, direttore della Federazione Treviso – più di due prodotti agroalimentari tricolori su tre sono taroccati senza alcun legame produttivo ed occupazionale, togliendo opportunità economiche e lavorative al nostro Paese. Con la lotta al falso Made in Italy a tavola si possono creare ben 300mila posti di lavoro in Italia”.
La specialità tricolore più taroccata nel mondo è la mozzarella, grazie soprattutto al fiorente mercato del falso sviluppatosi negli Stati Uniti dove ne vengono prodotti ogni anno circa 2 miliardi di chili, secondo un’analisi Coldiretti su dati Usda, pari a venti volte il volume totale delle esportazioni di vera mozzarella italiana nel mondo. Ma le imitazioni del tradizionale formaggio fresco si trovano – spiega Coldiretti – un po’ ovunque, dal Brasile all’Argentina, dalla Thailandia allo Sri Lanka, dalla Danimarca ai paesi dell’est come Slovenia, Ungheria e Romania, mentre in Germania cambia addirittura nome in Zottarella. E, per effetto dell’embargo sui prodotti europei deciso da Putin, pure in Russia è nata un’industria del Made in Italy tarocco che vede proprio nella mozzarella uno dei prodotti più presenti. Al secondo posto tra i prodotti più imitati ci sono Parmigiano Reggiano e Grana Padano, con l’infinita serie di varianti Parmesan, dal Parmesao al Reggianito.
Nella “classifica degli orrori a tavola” non mancano i vini, a partire da quello più esportato all’estero, il Prosecco che conquista l’ottavo posto “grazie” ad imitazioni come il Meer-secco, il Kressecco, il Semisecco, il Consecco e il Perisecco tedeschi. Ma in commercio sono arrivati anche il Whitesecco austriaco, il Prosecco russo e il Crisecco della Moldova mentre in Brasile nella zona del Rio Grande diversi produttori rivendicano il diritto di continuare a usare la denominazione prosecco nell’ambito dell’accordo tra Unione Europea e Paesi del Mercosur. Una situazione destinata peraltro a peggiorare se l’Ue dovesse dare il via libera al riconoscimento del Prosek croato.
“Il contributo della produzione agroalimentare Made in Italy a denominazione di origine alle esportazioni e alla crescita del Paese potrebbe essere nettamente superiore se dagli accordi venisse un chiaro stop alla contraffazione alimentare internazionale che utilizza impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all’Italia per alimenti taroccati che non hanno nulla a che fare con il sistema produttivo nazionale” ha aggiunto Polegato sostenendo le parole del presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “a far esplodere il falso è stata paradossalmente la “fame” di Italia all’estero con la proliferazione di imitazioni low cost”.
(segue la top ten)
LA TOP TEN DEI CIBI MADE IN ITALY PIU’ TAROCCATI SECONDO COLDIRETTI
1. Mozzarella (anche con storpiature come Zottarella)
2. Parmigiano Reggiano e Grana Padano (imitazioni da Parmesan a Grana Pompeana, da Parmesao a Reggianito e molto altro in tutti i continenti)
3. Provolone (copie prodotte in tutte le Americhe, da Nord a Sud)
4. Pecorino Romano (imitazioni vendute come Romano ottenuto con latte di mucca e non di pecora)
5. Salame (prodotto anche con indicazioni geografiche false come Calabrese, Toscano, Milano, Genova, Veneto, Firenze, Napoli)
6. Mortadella (imitazioni anche con storpiature come mortadela, indicazioni geografiche false come siciliana o con carne diversa da quella di suino)
7. Sughi (realizzati con contenuti e ricette anche stravaganti che richiamano impropriamente all’Italia e indicazioni geografiche false come bolognese
8. Prosecco (con storpiature del nome come Prosek, il Meer-secco, il Kressecco, il Semisecco, il Consecco e il Perisecco
9. Chianti (con imitazioni in bottiglia ma con in wine kit per preparazione casalinga con polveri e alambicchi).
10. Pesto (imitazioni del Pesto alla genovese, che si possono trovare in Europa quanto negli Stati Uniti con lo Spicy Thai Pesto, e persino in Sudafrica dove c’è il Basil Pesto)