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“Per me, il bartending è sempre stato qualcosa di più di un semplice lavoro. È un modo per connettermi con le persone, per creare momenti unici. La preparazione di un drink è solo una piccola parte di quello che facciamo dietro il bancone: la vera magia avviene nell’interazione con il cliente.” afferma Mattia Pastori, 40 anni quasi tutti vissuti dietro un bancone, infatti i suoi genitori acquistarono un bar biliardo a Pavia quando lui aveva solo sei anni e da allora quella divenne la sua seconda casa, ma forse invece, la prima.

Perché Mattia di quell’ambiente amò tutto; il biliardo, il biliardino, il flipper, la macchina del caffè, le tazzine e i bicchieri, e tutti questi divennero i suoi giocattoli ma soprattutto si appassionò alla compagnia, alla gente, all’ospitalità. Perché il lavoro del mixologist non si limita alla preparazione di drink, ma celebra il contatto umano e l’empatia.

Infatti nel 2019 realizza la sua impresa Nonsolococktails, la prima agenzia italiana di servizi integrati nel mondo del beverage con un focus specifico nella mixology. Una location strepitosa e che è possibile affittare, e poi consulenza, organizzazione di eventi e formazione.

Ma dal bambino di provincia ad uno dei professionisti di riferimento della mixology italiana il passo non è stato breve: anni di studio, concorsi gare, lavoro, tanto lavoro, in Italia e all’estero, per prestigiose catene dell’hotellerie di lusso come il Park Hyatt, il Mandarin Oriental e l’Armani Hotel dove ha contribuito all’apertura del celebre bar.

Tutto è raccontato nel suo libro “Il Figlio del Bar” edito da Tecniche Nuove, disponibile nelle principali librerie, tra cui Feltrinelli e Mondadori, su Amazon e sul sito di Tecniche Nuove (36,90 euro).

Un racconto scritto con semplicità, schiettezza e anche ironia, che si fa leggere con piacere e che offre sicuramente ispirazione ai giovani che si affacciano alla professione, ma anche a tutti gli appassionati di mixology.

Ricco di aneddoti ed esperienze personali ma anche un vero e proprio strumento polifunzionale, perché contiene 40 ricette tra classici e signature, Qr Code che regalano info e storia dei cocktails più famosi raccontate direttamente dalla voce di Mattia Pastori, tante foto e anche nozioni da manuale scritte sui bordi delle pagine.

Da leggere, rileggere, conservare e vivere per conoscere la storia del bere miscelato e la persona; un “Figlio del Bar” che ha fatto tanta strada sempre con la stessa e personale ricetta di vita: metà testa e metà cuore.