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Il recente riconoscimento del marchio IGP (Indicazione Geografica Protetta) da parte dell’Unione Europea al Cavolfiore della Piana del Sele ci offre l’occasione per conoscere questo prodotto simbolo del patrimonio agricolo del territorio a sud di Salerno, poco distante dall’Area Archeologica di Paestum, e per ricordare che il cavolfiore è una cultivar di cavolo caratterizzata da un’infiorescenza, detta corimbo, testa o palla, costituita da numerosi peduncoli fiorali, molto ingrossati e variamente costipati. L’infiorescenza a corimbo, che può assumere una varia colorazione (bianca, paglierina, verde, violetta) costituisce la parte commestibile dell’ortaggio.

Il cavolfiore ha numerose varietà, che vengono distinte in base all’epoca di maturazione, per cui vi sono varietà precocissime (raccolte ad ottobre), precoci (raccolte a novembre-dicembre), invernali (raccolte a gennaio-febbraio) e tardive (raccolte da marzo a maggio). Un vero alleato per la salute, perché offre un apporto significativo di fibre benefiche per l’intestino e capaci di regolare l’assorbimento di colesterolo e zuccheri, la sua presenza nella dieta è associata alla prevenzione dei tumori grazie a composti come il sulforafano, gli steroli e le proprietà immunomodulatrici, antibatteriche e antivirali del di-indolo-metano.

Cosa distingue il Cavolfiore della Piana del Sele tanto da meritare l’importante riconoscimento di tutela a partire dalla campagna 2024/2025?

In primis le evidenze storiche della coltivazione del cavolfiore nella Piana del Sele che si hanno già a partire dalla metà del 1500, poi il clima favorevole che offre le condizioni ideali per la coltivazione e, infine, i terreni della provincia di Salerno, racchiusi tra la Costiera Amalfitana a nord e quella Cilentana a sud che sono ricchi di macro e micro elementi come potassio, calcio e ferro, che vengono ceduti al prodotto e gli conferiscono il sapore, la dolcezza e gli effetti benefici sull’organismo umano.

Nella Piana del Sele oggi è presente un numero significativo di ettari per la coltivazione del cavolfiore. È un prodotto che si coltiva in pieno campo, nel rispetto della cosiddetta “rotazione colturale”, pratica che consente al suolo di conservare determinate peculiarità organiche a beneficio delle colture stesse.

È giusto ricordare che al conseguimento della IGP ha contribuito Solco Maggiore l’organizzazione di produttori di ortaggi e ortofrutta che promuove e commercializza il cavolfıore della Piana del Sele IGP, sostenendo il lavoro degli agricoltori campani.

Questo cavolfiore è uno dei prodotti di punta della OP Solco Maggiore che lo ha inserito anche nella categoria “premium” a marchio Sapore Maggiore, con un packaging dedicato ed una singolare etichetta. L’etichetta dei prodotti a marchio Sapore Maggiore, oltre alle informazioni sulla tracciabilità del prodotto, presenta la tabella dei valori nutrizionali, arricchita con il valore della Vitamina C ed il QR Code, con una straordinaria raccolta di informazioni, curiosità, storia e storie sul prodotto stesso ed il territorio.
www.saporemaggiore.it