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Il cioccolato non ha stagioni e qualsiasi momento è buono per degustarlo. Questo straordinario prodotto che la natura ci offre e l’uomo sapientemente trasforma nell’eccellenza che oggi conosciamo evoca piacere in tutti i sensi, e con la sua evoluzione negli ultimi due secoli ha letteralmente conquistato i palati di milioni di persone in tutto il mondo. Il Cioccolato ha radici antiche e una storia affascinante, che vale la pena di essere raccontata.

Le civiltà precolombiane dell’America centrale, Maya e Atzechi, lo conoscevano bene tanto da considerarlo una bevanda sacra, ma il cioccolato ha cominciato a prendere forma solo dopo l’arrivo degli esploratori europei nelle Americhe nel XVI secolo. Fu però nel XIX secolo, grazie a innovazioni tecniche che permisero la produzione su larga scala e la creazione di nuove varianti, che il cioccolato iniziò a diffondersi in Europa.

La storia del cioccolato è legata anche alla storia dei suoi grandi maestri cioccolatieri. Dal XIX secolo, infatti, figure come François-Louis Cailler, Rodolphe Lindt e Henri Nestlé hanno rivoluzionato il mondo del cioccolato con le loro innovazioni. In Italia, nomi come Caffarel e Venchi hanno contribuito a rendere il cioccolato italiano famoso in tutto il mondo. Oggi la sperimentazione è continua. I cioccolatieri contemporanei mantengono vivo l’amore verso il cioccolato creando nuove delizie in combinazione tra innovazione e tradizione. L’andamento economico dell’industria del cioccolato durante la pandemia di COVID-19 ha avuto un impatto significativo. Durante il 2020, la chiusura delle attività commerciali e il lockdown hanno ridotto le vendite al dettaglio, ma hanno anche stimolato un aumento degli acquisti di cioccolato online. Secondo le stime, il mercato globale del cioccolato ha registrato una crescita moderata nonostante le difficoltà, con un incremento annuale del 2-3%, e dal 2021, con la ripresa economica, le vendite di cioccolato sono aumentate ulteriormente. I consumatori, desiderosi di comfort food durante i periodi d’incertezza, hanno continuato a premiare il cioccolato facendo crescere le vendite sia nei negozi fisici sia online. Secondo le proiezioni, il mercato del cioccolato dovrebbe raggiungere un valore di circa 200 miliardi di dollari entro il 2025, con una crescita annua del 4-5%.

L’Italia, rinomata per la sua tradizione cioccolatiera, ha visto una ripresa significativa nelle vendite di prodotti di alta qualità. I consumatori italiani e internazionali continuano a cercare cioccolato artigianale e prodotti premium, rafforzando la posizione del paese come leader nel settore. Torino, a suo tempo già Capitale d’Italia, merita oggi pienamente il titolo di Capitale del Cioccolato. La storia del cioccolato s’intreccia fortemente e non può prescindere da quella del capoluogo piemontese. Per chi desidera immergersi completamente nel mondo del cioccolato, una visita al Choco Story, primo Museo del Cioccolato in Italia è un’esperienza imperdibile. Questo museo, inaugurato lo scorso 26 giugno nei locali storici di Pfatish, offre un viaggio interattivo e coinvolgente attraverso la storia del cioccolato. Esplorando le sale del museo, si possono scoprire i segreti della produzione del cioccolato, ammirare strumenti, reperti storici e, naturalmente, assaggiare deliziosi cioccolatini di tante forme e sfumature di gusto: un vero e proprio viaggio sensoriale. Questo straordinario esercizio possiamo anche farlo tra le mura domestiche, da soli o in compagnia non è importante. Ciò che conta è solo lui, il cioccolato.

Immaginando di trovarmi, in una pausa di piacere, di fronte a una barretta di cioccolato, e direi ancora, a una barretta di cioccolato fondente con almeno il 75% di cacao, percentuale minima secondo gli esperti di nutrizione per garantire apporti salutari al nostro organismo, non potrei procedere alla degustazione senza prima fare un approfondimento sul carattere d’origine e sulla tipologia della materia prima utilizzata. Esistono tante varietà di cacao ma per comodità oggi si distinguono tre principali tipologie, molto diverse tra loro per gusto, aroma e aspetto: il Criollo, il Forastiero e il Trinitario. Addentrandomi nell’analisi scoprirei anche storie fantastiche antiche e contemporanee, di uomini e terre lontane, di sudore e fatica, di ricchezza e povertà. Tutti elementi utili a creare quella che potrei chiamare una straordinaria atmosfera mistica. Procedo quindi con l’analisi organolettica e sensoriale della barretta di cioccolato e m’interesso dell’aspetto visivo. Il cioccolato deve avere una superficie integra, liscia e lucida, quasi riflettente. Queste caratteristiche denotano una fattura di primordine e lasciano al passo successivo un compito più impegnativo: manifestare i profumi.

Prima di tutto, porto la barretta al naso, chiudo gli occhi, faccio un leggero respiro e mi lascio trasportare dai sentori che emergono. Il primo impatto è un’onda di intensità che parla di terre lontane e climi tropicali. Il profumo è ricco e complesso: note di cacao puro, intenso e deciso, s’intrecciano con sentori di frutta secca, come mandorle e noci, seguite da una leggera punta di vaniglia. Respirando più a fondo, percepisco anche sottili accenni di caffè e tabacco, che conferiscono al cioccolato una profondità quasi meditativa. Ogni respiro è un passo in più nel viaggio sensoriale, che mi porta dal fruttato al tostato, dal dolce all’amaro. Passo alla degustazione. Con rispetto e una certa reverenza spezzo un quadrato di cioccolato. Il suono netto del cioccolato che si spezza è già di per sé una promessa di qualità e lo porto alla bocca. Lascio che il pezzo si sciolga lentamente sulla lingua, permettendo ai sapori di fluire tramite le papille gustative e di svelarsi gradualmente. Il primo contatto è una carezza setosa, un avvolgente manto di cacao che si scioglie, liberando una sinfonia di sapori. Il gusto iniziale è schietto, abbastanza amaro, potente, con una purezza che parla direttamente al palato. A mano a mano che il cioccolato si fonde, emergono le note fruttate già percepite al naso: prugne secche, ciliegie nere e un accenno di agrumi che rinfresca e bilancia l’amarezza. A seguire, un retrogusto di spezie dolci come la cannella si unisce a leggere note di miele e caramello bruciato, creando un finale complesso e persistente.

È un’esperienza totale. Il museo del cioccolato non è solo uno sfondo, ma un compagno di viaggio in questa esperienza sensoriale. Le vetrine che raccontano la storia del cacao, gli strumenti antichi di lavorazione e le immagini di piantagioni tropicali sembrano prendere vita e danzare al ritmo dei sapori che esplodono nella bocca. È come se ogni pezzo di cioccolato portasse con sé una storia, una tradizione, un frammento di cultura che si svela ad ogni assaggio. In questo luogo incantato, con le papille gustative ancora in festa, realizzo che il cioccolato non è solo un alimento, ma un ponte tra mondi, un’esperienza multisensoriale che
va oltre il semplice gusto. Il cioccolato ha un fascino unico e irresistibile per vari motivi, che coinvolgono aspetti chimici, psicologici e culturali. Oltre ad essere un piacere per il palato, il cioccolato offre anche diversi benefici per la salute. Il cioccolato fondente, preciserei, quello con una percentuale di cacao oltre il 70%, è particolarmente ricco di antiossidanti, flavonoidi e minerali come ferro e magnesio. Questi componenti, secondo la migliore letteratura specializzata in materia di nutrizione umana, aiutano a migliorare la salute cardiovascolare, a ridurre l’infiammazione e a migliorare la funzione cerebrale.
Ovviamente, come per tutte le cose, la moderazione è la chiave per godere dei benefici senza incorrere negli effetti negativi legati al consumo eccessivo.

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Saverio Scarpino
Giornalista Pubblicista dal 2004. Si immerge nelle sfide della comunicazione passando dal mondo pubblicitario a quello della qualità del prodotto. Dopo aver conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione presso l’Università di Perugia coltiva la sua passione per la narrazione del Settore Agroalimentare: palcoscenico perfetto per approfondire la conoscenza dell’enogastronomia ed esplorare i segreti dei sapori e delle tradizioni dei territori italiani. Ha operato sulle pagine del magazine “Il Sommelier” Fisar, trasmettendo la bellezza, l’evoluzione e la complessità del mondo del vino, e per diversi anni ha condiviso la sua conoscenza con gli aspiranti sommelier illustrando loro, attraverso l’analisi sensoriale, le peculiarità del mondo della viticoltura italiana e internazionale. La sua dedizione lo ha portato a diventare membro del Direttivo di ASA (Associazione Stampa Agroalimentare Italiana), culminando a Presidente Nazionale nel 2022.