La buona informazione, quella che studia l’argomento compiendo indagini di mercato su un vasto numero di persone, mettendo a confronto il maggiore e migliore quantitativo di campioni, quella che porta a conoscenza quindi i dati certi e verificati.
Fa parte di questa comunicazione la bella e capillare ricerca che è stata svolta da Astraricerche, commissionata da IIAS – Istituto Italiano Alimenti Surgelati, ha analizzato l’evoluzione del rapporto tra Italiani e prodotti surgelati scoprendo che sono presenti sulle tavole di oltre 9 consumatori su 10, di cui 1 su 2 (53%) ne fa un uso abituale, con un trend di consumo che negli ultimi 5 anni è aumentato per 4 italiani su 10.
Tutte le informazioni si possono trovare sul sito di IIAS: www.istitutosurgelati.it
Ma vediamo in sintesi quali sono i dati più interessanti della ricerca:
– Oltre la metà degli italiani apprezza i prodotti surgelati per bontà, consistenza e percezione di freschezza
– In termini di convenienza economica, i surgelati abbattono un vecchio tabù, rivelandosi meno costosi dei freschi: se si considera il loro valore totale (costi + tempi di preparazione + spreco alimentare)
– La praticità nell’avere sempre a casa a disposizione materie prime già pulite e pronte da cucinare è uno dei driver principali nelle scelte di acquisto
– I blind-test hanno inoltre evidenziato, per quanto riguarda i piatti pronti, che molti consumatori preferiscono il gusto dei surgelati
Un’indagine piuttosto soddisfacente per quanto riguarda il licello di conoscenza dei consumatori che in materia di surgelati hanno dimostrato di sapere molto, anche se permangono alcune credenze erronee: 2consumatorisu 10 considerano ancora “surgelato” e “congelato” come sinonimi; circa 1 su 3 non è ben informato sui corretti metodi di scongelamento; solo 4 su 10 sanno che gli alimenti surgelati non contengono conservanti.
“Le indagini che abbiamo condotto quest’anno – sostiene Giorgio Donegani, Presidente IIAS – da un lato hanno confermato la predilezione degli italiani per gli alimenti surgelati, anche dopo il picco di consumi registrato durante la pandemia (ricordiamo che, nel canale retail, le vendite hanno registrato +10% negli ultimi 5 anni); dall’altro, ci hanno fornito risultati nuovi e per qualcuno forse inaspettati. Oggi i dati mai analizzati prima testimoniano il valore dei frozen food sia per gusto che per convenienza economica, e ne giustificano talvolta la preferenza anche rispetto ai freschi”