Problema che da oltre quarant’anni si abbatte anche sui locali tradizionali italiani, dove i forni a legna rimangono un punto fermo di richiamo per clienti e consumatori.
Oggi tocca all’amministrazione dem guidata da Eric Adams puntare il dito contro i forni a legna e a carbone inquinanti per ridurre le emissioni di CO2. A tal proposito siamo senz’altro d’accordo sui forni a carbone, inimmaginabile pensare una pizza cotta con questi forni! La legge del dipartimento per la protezione ambientale, che entrerà in vigore il prossimo 27 aprile, chiede a pizzerie e ristoranti di abbattere il fumo fino al 75 per cento.
In altri termini, i ristoratori sono costretti a sostenere costi esorbitanti (fino a 100 mila dollari) per acquistare sistemi di filtraggio dell’aria e il loro mantenimento. I numeri sono impressionanti: il piano verde interessa più di 130 attività commerciali, comprese decine di pizzerie storiche della Grande Mela.
Il provvedimento colpisce duramente i locali tradizionali con forni installati prima del 2016: non parliamo delle grandi catene, ma di esercizi storici, il più delle volte a gestione familiare.
Il problema è addossare l’onere sui proprietari e di riflesso sui clienti, che dovranno fare i conti con l’aumento dei prezzi.