L’enoturismo è una forma di turismo che si concentra sulla visita delle cantine e sulla degustazione. Questa attività sta diventando sempre più popolare in tutto il mondo, grazie alla crescente passione per la cultura del vino e all’interesse per le tradizioni locali e la storia dei territori.
L’enoturismo non solo contribuisce allo sviluppo del turismo in generale, ma anche alla crescita economica delle regioni vinicole. Infatti, le visite in cantina e la degustazione possono rappresentare una importante fonte di risorse per le cantine e per i produttori locali, che possono così investire nella loro attività e nella promozione delle loro produzioni.
Le visite in cantina pertanto sono un’occasione unica per conoscere da vicino il processo di produzione del vino e per apprezzarne le infinite varietà e tipologie. Inoltre, sono anche un’opportunità per scoprire i paesaggi naturali e le tradizioni culturali delle regioni vinicole spesso strettamente legate alla produzione.
Con questi presupposti è facile dedurre quanto sia fondamentale il momento di incontro tra appassionati e produttori per la valorizzazione e la promozione della cantina.
Spesso però ci troviamo di fronte ad una realtà ben diversa. Visite in cantine “standardizzate” con parole, gesti e sequenze che potrebbero essere riproposte ovunque indipendentemente dalle caratteristiche della realtà in cui ci troviamo che si traducono poi in esperienze fini a loro stesse e che non generalo quel legame con l’azienda che il produttore si aspettava. Ecco perché il percorso da fare è ancora lungo.
Ma quale dovrebbe essere l’approccio giusto allora?
Spesso la soluzione ad un problema è proprio lì, davanti ai nostri occhi e basta semplicemente cambiare il nostro punto di vista per trovarla.
Vivere per raccontare
«Quando una persona compra un servizio, acquista un set di attività intangibili veicolate per suo conto. Ma quando compra un’esperienza, paga per investire del tempo in una serie di eventi memorabili che un’azienda pianifica – come in una rappresentazione teatrale – per coinvolgerla in un modo indirettamente personale.» Cit. Alberto Maestri / Jospeh Sassoon
L’obiettivo di ogni cantina che decide di porre l’attività Enoturistica al centro della propria strategia promozionale, dovrà essere quello di progettare e realizzare delle «esperienze» che coinvolgano i partecipanti al punto tale da fargli condividere il momento sulle piattaforme digitali, generando un passaparola virale ed aumentando così il valore del proprio brand.
Questa è una “Wine Experience”.
Dalle cantine più piccole fino alle realtà più strutturate esistono degli elementi che rendono l’azienda unica. Il mix di questi elementi e la capacità di saperli raccontare determina il successo di tutte le attività dove l’azienda entra in contatto con il suo pubblico: dalla fiera alla degustazione, dal wine tour al soggiorno fino al corso di cucina.
Il territorio, la storia aziendale, la filosofia produttiva, le relazioni con le persone, lo stile comunicativo sono e dovranno essere gli elementi di ispirazione per la costruzione di modelli esperienziali nuovi ed unici.
Indipendentemente dalla tipologia di eventi che la cantina organizza, siano essi interni o esterni, ci sono alcuni elementi fondamentali che vanno sempre tenuti ben presenti: Il prima (la progettazione e la programmazione), il durante (lo svolgimento e la realizzazione) ed il dopo (la valutazione ed il resoconto).
Mettendoci però nei panni di chi partecipa, e non di chi organizza, questi elementi analizzati secondo aspetti non tecnici ma emotivi assumono dei connotati molto particolari…
L’Attesa – E’ la fase durante la quale ci si immagina, si fantastica e si fanno supposizioni su cosa ci attende. Vediamo nella nostra mente lo svolgimento dell’evento e le nostre aspettative salgono.
L’Esperienza – Viviamo l’esperienza confrontandola con quanto immaginato. Nel viverla ci ricorderemo del punto emozionalmente più alto e della FINE.
Il Racconto – Metabolizziamo l’esperienza e se ha confermato o superato le nostre aspettative la condividiamo per vantarcene con gli amici o perché questi la possano vivere così come abbiamo fatto noi.
La sfida per le cantine dovrà essere quindi, quella di ripensare le attività enoturistiche utilizzando questi tre concetti per analizzare i loro “progetti esperienziali” dedicando tempo ed adeguate risorse a tutte e tre le fasi pianificando un’adeguata attività di comunicazione e promozione per ciascuna di esse.
Noi tutti appassionati, non vediamo l’ora di aiutarvi.