Altri due appuntamenti con le eccellenze agroalimentari siciliane. Il ciclo di incontri del 2023 prosegue poi fino a novembre con altri 5 appuntamenti, a cui ne seguiranno altri nel corso di tutto il 2024
Due nuovi appuntamenti all’orizzonte per il progetto di promozione e valorizzazione dei prodotti DOP, IGP e QS siciliani organizzato e coordinato da DOS Sicilia, ovvero l’Associazione di Consorzi per la Promozione e Valorizzazione di produzioni tipiche Agroalimentari Siciliane a Marchio DOP, IGP e QS.
Il 2 e 3 luglio prossimi, infatti, toccherà rispettivamente alla Provola dei Nebrodi DOP e alla Ciliegia dell’Etna DOP, che si racconteranno a un pubblico di stakeholders e semplici appassionati, soprattutto attraverso il territorio di riferimento e i rispettivi produttori.
“Lo strumento con il quale saranno perseguiti tali obiettivi di promozione e valorizzazione, soprattutto dal punto di vista comunicativo, sarà quello dell’educational – sottolinea il Presidente di DOS Sicilia Massimo Todaro – che ci permetterà di portare sui territori di origine operatori del settore e rappresentanti del mondo dei media che potranno così raccontare al consumatore le specificità di ogni produzione dopo averla toccata con mano”.
La Provola dei Nebrodi D.O.P. – È un formaggio a pasta filata, prodotto con latte crudo di vacca in tre tipologie di maturazione, ovvero Fresca, Semi-stagionata e Stagionata, oltre che in due tipologie uniche: Sfoglia e al Limone Verde. La produzione avviene in un’area che comprende alcuni comuni posti nelle province di Catania, Enna e Messina nella regione Sicilia. Il profilo organolettico della Provola dei Nebrodi DOP ci racconta di un formaggio con crosta liscia e sottile; nella tipologia fresca le note sensoriali riportano un gusto leggermente acidulo e con l’aumentare della stagionatura il sapore assume note sempre più piccanti, la consistenza varia da semidura a dura ed il colore passa dalla tonalità crema al giallo paglierino fino al dorato e all’ambrato, a seconda dell’avanzare della stagionatura, la quale può variare dal periodo minimo di 30 giorni per la versione fresca, fino agli oltre 120 giorni per la versione stagionata e ai cinque mesi almeno richiesti per la tipologia Sfoglia.
“È l’unica provola siciliana che viene stagionata così a lungo – spiega il Presidente del Consorzio del Formaggio Provola dei Nebrodi DOP, Piero Valenti – con un processo di stagionatura tramandato da generazioni. Fattore determinante per definire la qualità del prodotto finale, è infatti proprio l’esperienza e il saper fare dei casari. Conclusa la filatura, egli modella la pasta a forma di pera, utilizzando l’antica tecnica manuale della ncuppatina, dopodiché sigilla la provola con la saldatura in siero bollente. Per la stagionatura, i formaggi vengono appesi al collo, con una cordicella in fibre naturali, a coppie pennule, a cavallo di una pertica e/o asse portante”.
Ufficio Stampa