Un patrimonio di circa 160.000 capi distribuiti in 5.000 allevamenti associati dislocati in 18 regioni italiane che vanno dal Trentino Alto Adige alla Sicilia.
Sono questi i numeri che caratterizzano ANABIC (Associazione Nazionale Allevatori Bovini Italiani Carne), l’Associazione che rappresenta le razze bovine Chianina, Marchigiana, Romagnola, Maremmana e Podolica, un ricco patrimonio autoctono allevato per circa il 70% della totalità al pascolo e che può contare su un moderno e attrezzato Centro Genetico dislocato in tre sedi.
In quella di Perugia ci si occupa delle razze Chianina, Romagnola e Marchigiana, in quella di Grosseto si lavora sulla Maremmana mentre la sede di Potenza si concentra sulla razza Podolica.
“Il nostro Centro Genetico di Perugia – spiega Andrea Quaglia, Responsabile sia del Centro Genetico che del Libro genealogico – è dotato di stalle e attrezzature innovative e moderne. L’ultima in ordine di tempo riguarda un sistema di controllo informatizzato degli animali che, grazie all’applicazione di un nuovo collare, ci permetterà di registrare numerose informazioni relative al comportamento del bestiame quali il tempo di movimento e di riposo, quello destinato all’alimentazione e alla ruminazione monitorando al contempo con maggiore precisione lo stato di salute di ogni soggetto. A questo si aggiunge la recente ultimazione di una zona di pascolamento dove, su richiesta degli allevatori, gli animali potranno sostare dopo la prova di performance per agevolare un primo adattamento al pascolo. Si tratta di un’area vicino a Perugia, di proprietà di ANABIC,situata nei pressi del Centro Genetico e suddivisa in tre parti opportunamente delimitata da una recinzione in legno e dotata di portaballoni per il fieno, di distributore di mangime e di moderni abbeveratoi. Infine – sottolinea Quaglia – stanno per partire i lavori dedicati alla costruzione di una nuova stalla dove potranno essere ospitati altri animali sia in performance test che per cicli di controllo sperimentali nel pieno e scrupoloso rispetto di quanto prevede la normativa sul benessere animale”.
La storia del Centro Genetico ANABIC di Perugia ha origine oltre 40 anni fa, nel 1982, quando venne realizzato per diventare operativo tre anni più tardi.
“All’epoca – racconta Quaglia – era presente una sola stalla in grado di accogliere 3 vitelli al mese per ogni razza delle tre a cui è dedicato, quindi Chianina, Romagnola e Marchigiana. Negli anni si sono susseguiti ampliamenti e miglioramenti che hanno permesso la realizzazione di tre stalle dotate dei più moderni sistemi di allevamento come gli alimentatori automatici che consentono di controllare le quantità di alimento ingerito, un parametro molto importante che viene poi confrontato con i dati evidenziati dalla pesatura di ciascun animale che viene fatta ogni due settimane. L’evoluzione del Centro ha inoltre permesso di elaborare sistemi di valutazione per determinare il temperamento dell’animale, controllare le morfometrie dei testicoli, la qualità del seme e dell’apparato riproduttivo: tutte attività svolte da un gruppo di lavoro specializzato che avvalendosi di strumenti sempre all’avanguardia è riuscito a centrare quell’obiettivo di miglioramento genetico delle razze così importante non solo per riuscire a competere ad armi pari con altre razze bovine da carne estere più blasonate, ma anche e soprattutto per rispondere alle richieste di un mercato sempre più esigente e informato, al quale è doveroso fornire un prodotto di qualità. Anche per questo – conclude Quaglia – le ultime innovazioni introdotte al Centro Genetico ANABIC non si esauriscono qui. Altre sono infatti allo studio: il nostro obiettivo è la massima valorizzazione della carne bovina italiana di qualità, per noi il concetto che unisce tradizione e tecnologia per la tutela della biodiversità rappresenta la vera chiave di volta da cui non si può prescindere”.
Fonte Ufficio Stampa