Aprile è il Mese della Terra, e il 22 aprile si celebra in particolare la Giornata Internazionale della Terra.
L’idea di celebrare una Giornata della Terra è nata negli Stati Uniti all’inizio degli anni ’60 quando l’uso indiscriminato dei pesticidi ha iniziato a dare le prime avvisaglie dei danni alla natura, in particolare alla vita di insetti e uccelli.
In quegli anni si svilupparono i movimenti ecologisti che portarono, nel 1970, all’ufficializzazione dell’Earth Day un mese e un giorno dopo l’equinozio di primavera, ovvero il 22 aprile.
Anche se l’impegno per la protezione del Pianeta deve essere continuativo durante l’anno, l’istituzione di Earth Month e Earth Day – ovvero di un’occasione precisa in cui festeggiare la Terra – ha dato un contributo decisivo a diffondere i valori della sostenibilità ambientale ed è fondamentale ricordare che l’ambiente si protegge ogni giorno, con gesti concreti. Per esempio, le abitudini di acquisto di ciascuno di noi – dalle aziende ai cittadini – hanno un impatto fortissimo nel creare un modello economico rigenerativo nei confronti del Pianeta.
Partendo dall’alimentazione, ad esempio è preferibile seguire una dieta a prevalenza vegetariana, con un limitato consumo di carni rosse, e prediligere cibi di aziende che tutelino la biodiversità. Così ogni giorno possiamo dare il nostro contributo fra le mura domestiche, ma è importante anche scegliere con criterio i pasti “fuori casa”.
Per questo TheFork, il brand di Tripadvisor® e principale piattaforma per le prenotazioni online di ristoranti in Europa e Australia con una rete di quasi 60.000 ristoranti partner in 12 diverse nazioni, ha condotto in occasione del mese della Terra un’indagine tra i ristoratori presenti sulla piattaforma e, grazie alle oltre 2.000 risposte ricevute, ha stilato un dettagliato rapporto annuale sulla Sostenibilità dei consumi nella ristorazione.
Ecco alcuni dei dati rilevati; negli ultimi due anni, più dell’80% dei ristoratori italiani ha adottato soluzioni più rispettose dell’ambiente nella gestione del proprio business scegliendo prodotti genuini di provenienza locale (85% degli intervistati), preferendo materie prime di stagione (90%) e selezionando prodotti aventi il marchio di certificazione biologica. Per la maggior parte dei ristoratori (67%) le motivazioni dietro a queste scelte sono soprattutto legate alla maggiore qualità dei prodotti, mentre per il 44% a questo si uniscono anche ragioni di natura etica e in linea con la filosofia aziendale del locale, a riprova di come la sostenibilità rappresenta sempre più un pilastro della mission dei ristoranti.
Tutto questo è stato premiato dai consumatori che affermano (nel 56% dei rispondenti al sondaggio) di essere più propensi a frequentare un ristorante che adotta pratiche sostenibili, e lo fanno per un impatto ambientale che sia il più basso possibile (28%), ma anche per la volontà di premiare e supportare i ristoratori che si mostrano attenti nei confronti della tematica (39%).
“Non soltanto metodi di allevamento, colture e aziende: oggi anche i ristoranti possono essere sostenibili e offrire ai clienti la certezza di servirsi di prodotti reperiti rispettando l’ecosistema. Il tema della sostenibilità oggi è di importanza primaria, e i commensali si dimostrano maggiormente incentivati a scegliere un ristorante se quest’ultimo dimostra di adottare pratiche sostenibili”, ha dichiarato Almir Ambeskovic, CEO di TheFork. “Si tratta di un trend virtuoso che parte dai consumatori, ma interessa sempre più anche le realtà e gli operatori del settore della ristorazione, lo vediamo chiaramente osservando le realtà presenti sulla nostra piattaforma. È una trasformazione importante, in primis culturale, ma ad oggi è qualcosa di imprescindibile, oltre che assolutamente virtuoso.”
Per aiutare gli utenti a orientarsi meglio, TheFork ha stilato una mini-guida di ristoranti italiani da nord a sud che per motivazioni diverse sono esempi virtuosi e unici nel campo della sostenibilità.
ABRUZZO
D.One Restaurant
Ulivi, vigneti, grano, orto, fattoria…D.One fonda la sua cucina sul suo circondario e soprattutto sugli ambienti
CAMPANIA
Il mirto
Circondato dal Tirreno, Il Mirto porta sull’Isola d’Ischia la moderna cucina vegetariana e vegana. Nella foto gli chef del ristorante.
Le Trabe
Costruisce la sua cucina su due pilastri: acqua e tempo. Due concetti molto diversi tra loro, ma che insieme creano l’arte e la filosofia del luogo.
CALABRIA
Convivio Enosteria con l’orto
Questa osteria calabrese non invita solo a mangiare, invita a conoscere. Qui si nasconde, secondo gli artisti del Convivio, il segreto della differenza tra una buona cucina e una grande cucina: la storia, la passione e il sapere.
Dattilo
Nel cuore della Calabria, in provincia di Crotone, si nasconde una perla nata da un frantoio seicentesco. Il Dattilo propone una cucina calda, ricercata e unica che rappresenti il territorio, sfruttando le origini del ristorante: casa, frantoio, cantina.
LAZIO
Marco bottega ristorante, Aminta resort
Cucina moderna, ricercata e quasi “scientifica” non significa rinunciare alle tradizioni della terra: nella tenuta agricola Aminta, poco fuori Roma, lo chef Marco Bottega unisce la sua creatività con la tradizione agricola locale.
Mater Terrae
Nel ristorante on the rooftop, che permette di godersi il panorama della Città Eterna dall’alto, hanno una missione: combattere lo spreco alimentare e lo sfruttamento del territorio.
LIGURIA
La Bilaia – L’Agri Ristorante
Quattro menù diversi all’anno per seguire il ciclo delle stagioni e due culture culinarie combinate, quelle dell’Italia e del Sud America. Questo ristorante nel genovese fa della semplicità il suo punto di forza.
LOMBARDIA
Hortus
Nella provincia milanese, la ricerca del contatto con la natura parte, per Hortus, da una cucina vegetariana e vegana estremamente curata
Joia
Vegetariano, stellato, lussuoso, milanese: Joia prende la semplicità degli ingredienti a base vegetale e li eleva ad alta cucina, creando un percorso sensoriale fatto di storia e tradizione.
Quattro Stagioni by La Fiorida
I profumi genuini della Valtellina vanno assaporati con lentezza nelle Quattro Stagioni. Il complesso agrituristico della Fiorida adotta da sempre l’impegno verso l’ambiente.
Un posto a Milano
A Milano, nella zona di Porta Romana, c’è “Un posto” che si propone come la destinazione di una filiera di produzione biologica e sostenibile.
MARCHE
La Bandiera
Tra le colline pescaresi, La Bandiera nasconde il sapore di casa, della terra -quella marchigiana- e dei suoi prodotti, curati con passione dagli chef del ristorante.
SICILIA
Singola Ristorante Naturale
Se la cucina siciliana è già una garanzia di gusto e tradizione, il Singola la porta in chiave creativa e moderna.
TOSCANA
Poggio Rosso
È possibile combinare la cucina cosmopolita e multietnica con prodotti locali della valle senese? Al Poggio Rosso, nulla è impossibile: l’alta cucina internazionale viene proposta con un impegno superlativo nella sostenibilità.
Villa Pignano
Location da favola, tra la cultura di Siena e Volterra e i vigneti del Chianti, e una villa storica fanno da sfondo a questo lussuoso ristorante che ha come mission quella di portare sul piatto i migliori prodotti di provenienza locale e produzione propria.
UMBRIA
Ripa Relais Colle Del Sole
Tradizione e passione sono il motore di questo ristorante, perla di un magnifico resort situato tra le colline umbre.
VENETO
Osteriia
Qui la cucina è al servizio della natura e dei suoi tempi e offre per questo sempre menù diversi a seconda della disponibilità dei prodotti stagionali disponibili. La sostenibilità è fatta anche di piccoli gesti, come l’attenzione alle ore di annaffiatura degli orti, la raccolta manuale dei prodotti e il rispetto del ciclo di vita di piante e animali. Nelle foto, l’insegna e uno dei piatti in menù.
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di Clara Mennella – ASA