Un seminario di approfondimento e una visita guidata tra pescheti e luoghi di produzione nell’iniziativa volta a promuovere e valorizzare la produzione. L’incontro si è tenuto al Federico II Palace Hotel di Enna
Promuovere e valorizzare la produzione di un frutto decisamente unico, affinché questa possa diventare motore di sviluppo per il territorio: questo l’obiettivo dell’Evento di settembre, organizzato dal Consorzio di Tutela della Pesca di Leonforte IGP nelle giornate di giovedì 29 e venerdì 30 settembre per una delegazione di operatorii di settore. Una sessione di approfondimento sulla storia, le caratteristiche della Pesca e sulle iniziative del Consorzio in programma per far conoscere il prodotto, la territorialità e la particolarità della coltivazione.
“Il Consorzio, costituito da 17 soci tra produttori e confezionatori, – spiega Domenico Di Stefano, Presidente Consorzio di tutela della Pesca di Leonforte IGP – rappresenta più dell’89%della produzione di questa eccellenza siciliana che aspira a diventare per il suo territorio di riferimento un motore di sviluppo, auspicando di coinvolgere, progressivamente, le nuove generazioni affinché si possa consolidare questa tradizione per portarla avanti con orgoglio anche in futuro. Il Consorzio, da parte sua, fin dal suo riconoscimento avvenuto appena cinque mesi fa, lavora alla creazione di una rete intersistemica efficiente anche con le Istituzioni per dare il miglior risultato possibile in termini di valorizzazione, salvaguardia e tutela alla Pesca di Leonforte IGP. L’evento di settembre con gli operatori di settore, sul cui esempio ci auguriamo di poter costruire nuove occasioni di confronto in futuro, è stato un nuovo passo in questa direzione”.
La due giorni ennese dedicata al pregiato frutto, la cui particolarità è legata alla sua tecnica di coltivazione che la vede avvolta in un sacchetto di carta pergamena, ha previsto oltre a una prima parte teorica, altresì una visita “sul campo” per constatarne da vicino le qualità: “l’utilizzo del sacchetto conferisce un sapore unico in quanto consente una colorazione e una maturazione omogenea e la raccolta quando il grado di dolcezza è più elevato – aggiunge Di Stefano – e all’inizio fu adottato come sistema per proteggerla da un inconveniente fitosanitario. Poi si è dimostrata una tecnica fortemente sostenibile sia per l’ambiente, in quanto si elimina l’utilizzo di pesticidi, sia per garantire elevati standard qualitativi perché permette di avere una maggiore protezione da agenti atmosferici e dunque poter contare su una resa maggiore”.
Nel seminario di approfondimento che ha caratterizzato la giornata del 29 settembre, i principali temi affrontati hanno riguardato la tradizione della Pesca di Leonforte, con la sua storia ed il suo folklore con gli interventi di Petronilla Virzì, Vice Presidente Consorzio di Tutela della Pesca di Leonforte IGP e Antonio Di Leonforte, Consigliere Consorzio di tutela della Pesca di Leonforte IGP; il tema sul riconoscimento europeo di Indicazione Geografica Protetta e la nascita del Consorzio di tutela è stato illustrato da Rita Serafini, Direttrice Consorzio di tutela della Pesca di Leonforte IGP mentre sul futuro della Pesca di Leonforte IGP secondo “la politica strategica del Consorzio di tutela” è intervenuto Domenico Di Stefano, Presidente Consorzio di tutela della Pesca di Leonforte IGP. A conclusione dell’incontro è stata recitata dall’autore Antonio Fratantonio la poesia “A Pesca Liunfurtisa” per poi immergersi in un percorso di degustazione della Pesca di Leonforte guidata direttamente dal Presidente del Consorzio a cui è seguita una visita al centro storico di Enna. Nella giornata successiva, venerdì 30 settembre, gli ospiti sono stati accompagnati in un vero e proprio tour per visitare la fontana monumentale Granfonte di Leonforte e il giardino delle ninfe per poi raggiungere i pescheti ed alcune aziende produttrici, finalizzato a far conoscere loro direttamente nei luoghi di produzione questo pregiato frutto. La due giorni si è poi conclusa con una degustazione guidata comparata di Pesca di Leonforte I.G,P guidata dal socio Giovanni Trovati, con un prodotto generico presso la sala allestita appositamente.
DATI DI PRODUZIONE – La produzione media annua è di oltre 600 tonnellate mentre la distribuzione avviene per il 90% in Italia soprattutto grazie a grandi catene della GDO, ed il restante 10% viene esportato soprattutto in Germania e a Dubai. La coltivazione di questo frutto avviene su aree pianeggianti e colline nel cuore della Sicilia tra i 200 e i 1000 metri slm e che comprende Leonforte ma anche Assoro, Agira, Calascibetta, Enna. L’estensione della superficie su cui si oggi si coltiva la Pesca di Leonforte IGP è 140 ettari.
La scheda di produzione
LA PESCA DI LEONFORTE IGP
Coltivata in un’oasi al centro della Sicilia, la Pesca di Leonforte I.G.P. è la naturale sintesi di antiche varietà e di un microclima particolare che ne caratterizza la maturazione. La Pesca di Leonforte IGP non è una: sono tante, vecchie varietà locali che maturano a settembre, ottobre, addirittura a novembre. I frutti non sono molto appariscenti; maturando tardi e nel sacchetto, diventano al massimo di colore giallo intenso con leggere striature rosse, ma sono sempre profumatissime, con una polpa gialla, soda e dolce. La buccia cambia leggermente colore a seconda della varietà e dell’epoca di raccolta.
Oltre all’epoca di maturazione e alle caratteristiche organolettiche, la peculiarità della Pesca di Leonforte è ormai, da diversi decenni, la pratica dell’insacchettamento dei frutti come metodo di controllo della mosca mediterranea. Tale particolarità ha rappresentato nel tempo uno degli aspetti più qualificanti di tale produzione ed è stata molto apprezzata dai consumatori dell’Isola che, grazie a tale tecnica di difesa fitosanitaria, hanno avuto a disposizione un prodotto quasi completamente esente da residui tossici.
LA PARTICOLARE TECNICA DELL’INSACCHETTAMENTO
La Pesca di Leonforte I.G.P. è un prodotto di nicchia di grande qualità che si caratterizza per le sue proprietà fisiche e organolettiche: di colore giallo intenso con leggere striature, dalla polpa soda e dolce come il suo profumo, dalla maturazione tardiva, che consente al prodotto di arrivare sui mercati quando altre varietà di pesche sono generalmente già esaurite, e dalla quasi totale assenza di residui tossici. Tali risultati sono dovuti soprattutto alla tecnica di produzione, unica e strettamente legata al territorio in cui viene coltivata, che prevede l’insacchettamento, con buste di carta pergamenata, di ogni singola drupa. Questa fase del processo produttivo che inizia a giugno di ogni anno e non si protrae oltre metà luglio, protegge i frutti dagli insetti e da agenti atmosferici potenzialmente dannosi quali il vento e la grandine consentendo di raccogliere i frutti maturi e dall’uniforme bellezza. La tecnica di incartare le pesche con un sacchetto di pergamena quando sono ancora sull’albero fu ideata dagli stessi peschicoltori intorno al 1970 per ovviare ad un inconveniente fitosanitario: la presenza della mosca mediterranea da una parte e la mancanza di trattamenti antiparassitari dall’altra. Oggi, questa tecnica è divenuta il tratto distintivo di una produzione unica nel suo genere. Un’eccellenza nella tutela della biodiversità e dell’identità territoriale, ma anche della sostenibilità ambientale: tre elementi che rendono la Pesca di Leonforte IGP un prodotto unico.
Le caratteristiche fin qui espresse, di questo originale prodotto, hanno consentito alla Pesca di Leonforte di ottenere, il 15 luglio 2010 con la pubblicazione del Regolamento UE n. 622/2010 del 15/07/2010 pubblicato sulla GUCE serie L n. 182 del 16/07/2010, il riconoscimento europeo di Indicazione Geografica Protetta a testimonianza del legame storico e pedoclimatico indissolubile che tale produzione ha con il proprio territorio di riferimento che comprende ben cinque comuni della provincia di Enna ed in particolare: Leonforte, Agira, Assoro, Enna, Calascibetta.
Il Consorzio di tutela della Pesca di Leonforte IGP è stato costituito il 6 agosto 2021 e vantando una rappresentatività di circa l’89%, è stato riconosciuto dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ai sensi dell’art. 14 della legge 21 dicembre 1999 n. 526 con decreto ministeriale n. 0178997 del 21/04/2022 e rientra tra le categorie di impresa: micro, piccole e medie ai sensi dell’allegato I del Regolamento UE n. 702/2014.
Oggi, infatti, l’areale di riferimento è di oltre 140 ettari di produzione e 4 centri di confezionamento autorizzati ed un fatturato che cresce del 30% anno dopo anno, continuando ad avere elevanti potenziali di crescita. Nel territorio di Leonforte si ha la più significativa produzione, ma anche ad Assoro, Agira, Enna, Calascibetta. Il territorio della Sicilia centrale è molto vario, infatti si trova un susseguirsi di rilievi e vallate con aree pianeggianti alternate a promontori compresi tra i 200 e i 1000 metri sul livello del mare. Il neo-consorzio di tutela è dunque l’unico soggetto incaricato alla promozione, valorizzazione, vigilanza, tutela e cura generale della Pesca di Leonforte IGP.
La politica strategica che l’organismo consortile intende implementare è senza dubbio quella di attivare nel più breve tempo possibile tutte le aree di competenza della propria attività istituzionale.
Fonte Ufficio Stampa