Accelerare i processi di aggiornamento delle filiere a partire dalle nuove basi di conoscenza. Un nuovo progetto per creare un ponte fra ricerca e indicazioni geografiche
Creare un ponte fra mondo della ricerca, organizzazioni, Consorzi di tutela e filiere DOP IGP per intercettare e condividere le nuove conoscenze scientifiche sul settore delle Indicazioni Geografiche. È questo l’obiettivo di “RICERCA IG”, il nuovo progetto di Qualivita, coordinato dal Comitato scientifico della Fondazione, nato per dare l’opportunità a tutti i soggetti del comparto di accedere a contenuti evoluti utili a supportare le scelte dei Consorzi e delle filiere e promuovere momenti di confronto sui temi di innovazione, benessere, sostenibilità, digitalizzazione, modelli di sviluppo economico ed evoluzione normativa.
Il mondo della ricerca ha prodotto innumerevoli studi e approfondimenti sul comparto delle DOP IGP ed è partendo dalla divulgazione di questi risultati, attraverso idonei strumenti di comunicazione rivolti al network delle realtà produttive e dei Consorzi di tutela, che il progetto della Fondazione Qualivita vuole accelerare i processi di aggiornamento e implementazione delle filiere.
“La Fondazione ha deciso di stare al fianco del mondo DOP IGP con un supporto divulgativo e scientifico costante per facilitare l’adattamento del settore ai cambiamenti e alle sfide in atto”,dichiara Paolo De Castro, presidente del Comitato scientifico di Qualivita. “Vogliamo divenire un punto di raccordo per la ‘nuova conoscenza’ tra i Consorzi di tutela, le imprese ed il mondo della ricerca offrendo, da un lato, ai ricercatori una diffusione capillare degli studi sulle IG con la rete consolidata della Fondazione e, dall’altro, favorire nuovi mezzi per lo sviluppo delle filiere attraverso la pubblicazione di ricerche di settore”.
Per perseguire tali obiettivi, nuovo progetto di Qualivita si avvale di Consortium, il primo magazine scientifico per la diffusione della ricerca dedicata alle Indicazioni Geografiche, edito dal Poligrafico e Zecca dello Stato e diffuso a oltre 15.000 utenti del settore fra versione cartacea e digitale. Oltre alla rivista, una piattaforma digitale sul sito della Fondazione facilita la divulgazione dei contenuti e la connessione fra mondo ricerca e filiere DOP IGP. Il progetto è coordinato dal Comitato Scientifico della Fondazione Qualivita – presieduto da Paolo De Castro e composto da docenti e personalità di comprovata esperienza nei vari ambiti di ricerca sulle IG – che si occupa della elaborazione e validazione degli studi da diffondere, anche attraverso l’organizzazione di seminari e workshopper favorire la connessione attiva fra Consorzi, imprese, enti di ricerca e territori.
“Con il progetto RICERCA IG – commenta Mauro Rosati, direttore di Qualivita – vogliamo fornire una risposta alle attuali esigenze del contesto socio economico e ambientale, che necessitano di essere affrontate in maniera incisiva e rapida. Partendo dalle ottime basi di conoscenza scientifica e delle esperienze delle imprese e dei Consorzi, l’obiettivo è instaurareun patto fra ricerca e filiere di qualità, per favorire la crescita sostenibile e ribadire il sistema italiano come capofila dello sviluppo agroalimentare. Per fare questo, però, è necessario non lasciare indietro nessuno: le piccole imprese che fanno parte di filiere complesse del mondo DOP IGP devono avere la possibilità di innovarsi e impostare il proprio sviluppo sui risultati della ricerca ed è attraverso il coinvolgimento dei Consorzi di tutela che è possibile portare queste informazioni a una platea quanto più vasta in tutto il territorio italiano”.
Il primo studio lanciato da Qualivita nell’ambito di RICERCA IG è l’articolo del prof. Marescotti, del prof. Belletti e della prof.ssa Scaramuzzi dell’Università degli studi di Firenze dal titolo “Le Indicazioni Geografiche Protette stanno evolvendo a causa di motivazioni legate all’ambiente? Un’analisi delle modifiche ai disciplinari di produzione nel settore ortofrutticolo nell’Unione Europea”, con un’intervista di approfondimento che guida il lettore all’interno dello studio sulle modifiche non minori dei disciplinari del comparto ortofrutticolo europeo.
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