Storia, mecenatismo e filantropia tra le motivazioni che hanno consentito alla Pellegrino di ottenere il prestigioso riconoscimento.
Pellegrino, storica azienda vitivinicola siciliana fondata nel 1880, si aggiudica il Premio “Di Padre in Figlio – Il gusto di fare impresa” nella categoria “Piccole Imprese”. Giunto all’undicesima edizione, questo prestigioso premio, promosso da Credit Suisse e KPMG, con il supporto scientifico di Liuc Business School e con il contributo di Mandarin Capital Partners e Il Sole 24 ore, si rivolge ad aziende almeno alla seconda generazione, con sede legale in Italia e con un fatturato superiore ai 10 milioni di euro, al fine di celebrare i migliori passaggi del testimone aziendale nelle imprese familiari italiane.
Tra le numerose ed importanti aziende italiane candidate, come Lavazza, Levoni, Gruppo INAZ e Maina, la Pellegrino ottiene la medaglia d’oro nella categoria Piccole Imprese, destinata a tutte le imprese con un fatturato inferiore ai 20 milioni di euro. Questo prestigioso premio è stato ottenuto grazie all’importanza che l’azienda riveste sia sul territorio nazionale che internazionale, riconosciuta come cantina che ha segnato la storia dell’enologia siciliana, e ai suoi continui investimenti in materia di sostenibilità, marketing e comunicazione. Inoltre, tra le altre motivazioni spiccano anche le attività filantropiche volte a tutelare l’identità storica e culturale del territorio.
La famiglia Pellegrino è impegnata quotidianamente nella promozione dell’arte e della cultura e ciò è testimoniato dai tanti tesori e collezioni private custodite all’interno delle Cantine Storiche di Marsala, fruibili attraverso le visite guidate. Durante il percorso all’interno delle bottaie è infatti possibile ammirare i calchi in gesso della Nave Punica, storico reperto donato dall’archeologa inglese Honor Frost alla famiglia in segno di riconoscimento per l’aiuto fornitole nelle attività di recupero del relitto di questa nave del 241 A.C, oggi esposta al Museo Archeologico Regionale Lilibeo di Marsala; l’archivio Ingham-Whitaker, testimonianza storica che racconta attraverso 110 volumi gli scambi commerciali, avvenuti dal 1814 al 1928, tra la città di Marsala e il resto del mondo; la collezione dei cinque carretti siciliani ottocenteschi, simbolo della tradizione agricola millenaria siciliana; il museo del mastro bottaio, che raccoglie gli antichi arnesi delle lavorazioni agricole e gli utensili usati in passato per la lavorazione delle uve, la ribattitura e marchiatura delle botti. Tutti questi tesori sono la prova delle costanti e continue attività di mecenatismo che hanno da sempre contraddistinto il nome Pellegrino.
Oggi, giunti alla sesta generazione, Pietro, Benedetto, Caterina, Massimo, Paola, Laura, Sebastiano, Walter e Maria Chiara portano avanti con dedizione, passione e determinazione un sogno imprenditoriale iniziato nel lontano 1880. Con oltre 140 anni di storia alle spalle, dunque, le Cantine Pellegrino oltre ad essere una delle più importanti e longeve famiglie del vino siciliano, dimostrano di aver gestito con grande efficacia il passaggio generazionale preservando il lavoro delle generazioni precedenti e sostenendo quello delle generazioni future.
Fonte Ufficio Stampa